Grande e pesante Mortaio, Mascolo rituale o Mortaletto d'Allegrezza in bronzo massiccio realizzato, nel 1757, con la tecnica della fusione a cera persa, di forma tronco conica è dotato di un grande manico lavorato a segmenti di tipo a "rocchetto" per facilitarne il maneggio ed il trasporto.
È munito, sulla parte inferiore più massiccia della sua conicità, di un piccolo foro detto anche focone attraverso il quale innescando una miccia, bruciava la polvere pirica precedentemente caricata e calzata con un tappo di legno nel foro principale del Mortaletto. Questa operazione aumentava la compressione rendendo cosi lo sparo più tuonante e sonoro.
Questo Mortaletto presenta, a rilievo sul tronco, uno stemma o blasone coronato: ciò fa ipotizzare che la sua realizzazione venne commissionata da una antica nobile Famiglia o dal Consiglio Generale di un Comune, ed aveva il solo scopo di arricchire la gaiezza e la vivacità delle particolari ricorrenze religiose o civili.
L'impiego di questi Mortaletti o Mascoli veniva regolato da veri e propri regolamenti ed ogni utilizzo, spesa, impiego o incidente veniva rigorosamente appuntato su un apposito registro comunale.
Straordinaria la pubblicazione su Mortaletti e Masculi d'Allegrezza edita, nel 2017, da Raoul Paciaroni dal titolo "Studia Apicena" nella quale sono riportate immagini, racconti, pubblicazioni d'epoca.
Il Mortaio è alto cm 25, largo alla base cm 15, apertura alla bocca cm 10 ed il suo peso è 16 Kg.