Doppelfernrohr Carl Zeiss Jena Nedinsco 's-Gravenhage 15x60 Esercito Svizzero, circa 1921

Doppelfernrohr Carl Zeiss Jena Nedinsco 's-Gravenhage 15x60 Esercito Svizzero, circa 1921

Doppelfernrohr D.F. 15x60, prodotto dalla Carl Zeiss Jena Nedinsco 's-Gravenhage, nel 1921 circa. È uno dei primi e pochissimi binocoli conosciuti con queste caratteristiche, realizzati e destinati all'Esercito Svizzero.
Sulla piastra oculare destro, oltre la croce svizzera, si nota il numero 66 seguito dalla lettera G., il quale, presumibilmente, si riferisce al sistema di matricolazione che la Nedinsco utilizzò per catalogare strumenti e binocoli destinati all'esercito svizzero. Oppure un vero e proprio numero matricolare riferito ad uno specifico reparto dell'Esercito Svizzero.
Ritengo che questo binocolo, avendo un numero di assegnazione molto basso, fu prodotto nel primo anno di attività della Carl Zeiss Nedinsco 's-Gravenhage e cioè nel 1921, in un numero limitato di esemplari. Questo a fronte del tragico evento di crisi economica che colpì la Svizzera nel 1920 e tenuto conto del fatto che, in un periodo ben più fiorente, anno 1938, la Carl Zeiss Jena produsse, per l'esercito svizzero, solamente 56 esemplari di questo stesso modello.
Questo binocolo, magnificamente conservato, è perfettamente funzionante in tutte le sue parti meccaniche, possiede lenti straordinariamente nitide le quali restituiscono un'eccezionale luminosità visiva e definizione d'immagine paragonabili solo a pochissimi altri modelli, anche di produzione recente.

La ragione per la quale si ritiene siano stati prodotti pochi esemplari è supportata dall'evento della grande crisi economica che colpì la Svizzera nel 1920. Infatti il consigliere federale Karl Scheurer, costretto ad attuare restrizioni minimizzando le spese sostenute per mantenere l'esercito, decise di ridurre la quota di abili al servizio, innalzare a 21 anni l'età per la scuola reclute e ricorrere alle munizioni e al materiale destinato per le riserve di guerra. L'organizzazione delle truppe del 1925 fu una riforma poco incisiva che si limitò all'introduzione di mitragliatrici leggere.
Solo dopo il 1933, quando Adolf Hitler giunse al potere, per contribuire ai costi del riarmo, il popolo svizzero sottoscrisse nel 1936 un Prestito di difesa nazionale di 235 milioni di franchi. La fanteria fu potenziata con una prima fornitura delle necessarie armi di appoggio (lanciamine, cannoni di fanteria). Per le truppe leggere furono acquistati carri armati da ricognizione, mentre i pezzi di artiglieria trainati da cavalli furono in parte sostituiti da mezzi motorizzati. L'aviazione fu rafforzata con apparecchi Messerschmitt, mentre la difesa contraerea era arretrata.
In un periodo successivo, economicamente fiorente come il 1938, l'esercito svizzero, commissionò alla Zeiss, solamente 56 Binocoli 15x60, questo fa dedurre che nel 1921, evento di grande crisi economica, non sarebbe stato possibile commissionarne oltre 10 esemplari.
L'ordinanza del Consiglio federale del 1939 sul servizio complementare permise anche alle donne l'accesso al servizio militare, seppure con alcune restrizioni. Tutti i periodi di istruzione furono estesi. Alle nove divisioni (ciascuna costituita di tre reggimenti) e alle tre brigate di montagna autonome fu affidata la direzione del combattimento. Il loro grado di motorizzazione era modesto: gli spostamenti avvenivano a piedi, con l'aiuto di cavalli da tiro. Otto brigate di frontiera, unitamente alle truppe di frontiera della divisione del Gottardo e alle brigate di montagna, avrebbero dovuto contenere il primo assalto in caso di attacco improvviso, permettendo la mobilitazione delle truppe di campagna: le Fortificazioni permanenti erano state pensate per offrire loro un supporto. Tre brigate leggere, composte di cavalleria, ciclisti e truppe motorizzate avevano il compito di combattere per guadagnare tempo.

La Nedinsco (Ned-Ins-Co in Olandese "Compagnia Olandese diStrumentazione") fu fondata nel 1921 dalla Carl Zeiss di Jena a seguito di un'acquisizione di una vecchia fabbrica in disuso, situata nella città di Venlo, in Olanda. Grazie ad un uomo, Franz Kaumanns, che simpatizzava con la Germania, la Carl Zeiss riuscì ad evitare le restrizioni imposte nel trattato di Versailles, nelle quali non era permesso alla Germania di produrre materiale bellico per il proprio esercito; l'articolo 168-170 infatti imponeva rigorosi controlli sulla produzione di materiale bellico e la conseguente esportazione.
Nello stesso anno iniziò la produzione di Telemetri, Periscopi e lampade di segnalazione ad uso militare.
Nel 1921 Franz Kaumanns, quale delegato rappresentante della Carl Zeiss in Olanda, aprì la sede sociale e di rappresentanza nella città di Gravenhage.
Nel 1923, la Zeiss affidò l’incarico all'architetto Hans Schlag per la progettazione relativa l’ampliamento della fabbrica, facendo costruire una torre atta ad allineare gli strumenti ottici ed alla calibrazione sulle distanze maggiori, concentrandosi sui campanili di Venlo, cui questa città ne vantava un gran numero.
Nel 1944 la fabbrica fu distrutta da un violento bombardamento.
Dopo la seconda guerra mondiale la Nedinsco divenne una società indipendente.

La Carl Zeiss prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 Novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia. Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857.
Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei. Grazie agli studi sul prisma di Porro, nel 1893 Abbe brevettò un binocolo a doppio prisma, che accentuava la percezione della profondità. La produzione in massa di binocoli Zeiss iniziò nel 1894, già agli inizi del Novecento ne furono realizzati più di 30.000, agli inizi della prima guerra mondiale la quota era salita a 500.000 e, alla fine della seconda guerra mondiale, furono prodotti ben 2.260.000 binocoli per il mercato civile e militare. Erano realizzati modelli a partire dal 4x11 mm al 12x40 mm, fino ad arrivare a veri giganti come l'80 mm e il 100 mm.
Grazie agli studi condotti sulla percezione della luce in situazioni di scarsa luminosità, venne dimostrato che la dilatazione media della pupilla in un adulto è di circa 7 mm. Per questo motivo fu introdotto nel 1910 il modello 7x50 mm, rimasto sul mercato fino al 1917 con poche modifiche sui materiali utilizzati. Nel 1926 in seguito alla crisi post bellica della prima guerra mondiale con il trattato di Versailles che mandò in fallimento molte e importanti aziende tedesche la Zeiss acquistò la "C.P. GOERZ" e fondò nel 1926 la Zeiss Ikon. Nel 1937 la Zeiss aveva contatti commerciali e stabilimenti sparsi in più di 29 nazioni nel mondo.
Dal '33 la Zeiss acquistò interesse da parte del regime nazista, che bilanciò la produzione verso gli strumenti militari. Produsse con successo binocoli con ottiche grandangolari per uso militare, sistemi ottici resistenti alla pressione per gli U-Boot, binocoli a periscopio per il puntamento dei carri armati. Inoltre macchine fotografiche Zeiss furono montate sulle V2 per operazioni di telerilevamento delle coste inglesi.
Il 1º Novembre 1935 la Zeiss, nella figura di Alexander Smakula, brevettò un procedimento per il trattamento dei vetri ottici dallo straordinario risultato in termini di trasmissione della luce. Rimasto segreto militare fino al 1939 fu adottato sui binocoli per ridurre le immagini fantasma e le riflessioni interne. Durante la seconda guerra mondiale, numerosi furono i bombardamenti contro le fabbriche Zeiss. Jena venne bombardata diverse volte dagli alleati a partire dal 1944. Stoccarda venne rasa al suolo, anche se la fabbrica della Contessa-Nettel subì pochi danni. Il bombardamento di Dresda, oltre a devastare la città, provocò danni notevoli anche alla sede della Zeiss Ikon.
Il 13 Aprile 1945 le forze militari americane entrarono a Jena, sorprendendosi di come i bombardamenti non avessero provocato danni importanti. Il planetario principale era
in rovina, mentre le fabbriche rimasero operative.

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