Scultura in Bronzo 8° Reggimento Bersaglieri, Dono al Ten. Gen. Gustavo Fara, 1919

Scultura in Bronzo 8° Reggimento Bersaglieri, Dono al Ten. Gen. Gustavo Fara, 1919

Importante Scultura in Bronzo, raffigurante un Bersagliere dell' 8° Reggimento, dono del Colonnello Ugo Conti, C.te dell' 8° Reggimento Bersaglieri, al Tenente Generale Gustavo Fara, Comandante della XXIII^ Divisione Bersaglieri.
La realizzazione della scultura fu commissionata dal Colonnello Ugo Conti, ad uno dei più importanti scultori fiorentini: Angiolo Malavolti (Capannucci di Bagno a Ripoli (Fi) 1876, Firenze 1947). Il Malavolti riuscì a creare l'immagine di un bersagliere nello slancio d'attacco alla baionetta, di grande realismo e notevole intensità visiva, imprimendole quella forza ed energia combattiva, così come nella realtà avevano dimostrato di avere i soldati dell'8° Reggimento Bersaglieri.
Infatti sul moretto del Bersagliere compare il numero 8, a identificare il reggimento di cui lo stesso Colonnello fu Comandante a partire dal 16 Luglio 1918 fino alla fine della guerra, ed il quale reggimento fu alle dipendenze della XXIII^ Divisione Bersaglieri, comandata dal Tenente Generale Gustavo Fara.
E' fatto storico che i due Comandanti di "prima linea" furono accomunati sul campo, nelle cruenti e decisive battaglie che si svolsero tra l'ottobre ed il Novembre 1918, sul Piave-Monticano-Livenza-Tagliamento-Paradiso e che valsero al Colonnello Ugo Conti il conferimento dell'Ordine Militare di Savoia.
Questa scultura fu donata dal Colonnello Ugo Conti al Tenente Generale Gustavo Fara nel Febbraio del 1919 a Firenze, (quando quest'ultimo si trovava al Comando del Corpo d'Armata Territoriale), ultima destinazione prima di essere posto in congedo lasciando la carriera militare nel Luglio del 1920, colmata da innumerevoli e prestigiosi conferimenti, per poi da li a breve divenire oltre che Senatore del Regno, anche Ispettore e Luogotenente Generale della M.V.S.N.
La scultura è realizzata con la tecnica della fusione a cera persa, e dotata di base in "Pietra del Cardoso" estratta in un esigua quantità dalle cave di Cardoso (Stazzema) in Toscana.
Pezzo storico unico, in eccellente stato di conservazione.

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