Regolo Lancia Siluri per Nave Torpediniera Anti-Sommergibile, Regia Marina, circa 1942

Regolo Lancia Siluri per Nave Torpediniera Anti-Sommergibile, Regia Marina, circa 1942

Regolo Lancia Siluri, prodotto dalla Navalmeccanica - Castellammare di Stabia - Napoli, per la Regia Marina nel 1942 circa. Questo piccolo congegno meccanico manuale, realizzato in bronzo nichelato, veniva utilizzato su navi Torpediniere della Regia Marina, per calcolare il lancio direzionale di un siluro verso un bersaglio nemico. Infatti nel suo "quadrante" composto da due settori a disco di cui uno girevole, e due cursori posti all'interno e all'esterno di essi, venivano combinati tra loro in funzione dei dati impostati come: velocità e posizione della nave, stabilendo così l'istante di lancio del siluro.

Sulla base dei dati riportati sul coperchio della sua custodia, si presume che questo strumento, potrebbe essere stato utilizzato a bordo della Torpediniera Aliseo in quanto, le sigle TP e AS erano le abbreviazioni in codice della Regia Marina assegnate a questa nave. Inoltre è da considerare che, sia la Nave Aliseo sia il Regolo Lancia Siluri, furono costruiti dalla Navalmeccanica di Castellammare di Stabia.

Per quanto apparentemente modesta possa sembrare la costruzione di questo Regolo lancia Siluri, in realtà si tratta di uno strumento che in abbinamento di altri e non meno le capacità tecniche dell'operatore, determinavano l'esito di un attacco.


La società venne fondata nel 1942 con sede a Napoli incorporando le società Officine & Cantieri Partnenopei, il Cantiere di Vigliena, le Officine Meccaniche e Fonderie (ex Hawthorn e Guppy), ed il cantiere navale di Castellammare di Stabia.

Nel 1940 con l'entrata in guerra dell'Italia nel corso della seconda guerra mondiale nei cantiere vennero eseguite numerose riparazioni. Importanti realizzazioni del periodo bellico per la Regia Marina, furono alcune corvette Classe Gabbiano e l'incrociatore leggero Giulio Germanico avvenute tutte negli stabilimenti di Castellammare di Stabia.

Nel 1943 le attrezzature erano quasi completamente distrutte e nel dopoguerra venne iniziata l'opera di ricostruzione dei cantieri.

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