Altarolo da viaggio o da nicchia in Ferro Forgiato, di periodo Gotico, seconda metà del XIV secolo

Altarolo da viaggio o da nicchia in Ferro Forgiato, di periodo Gotico, seconda metà del XIV secolo

Altarolo da viaggio o da nicchia, destinato alla devozione privata o piccolo Calvario da "Nicchia", di forma trilobata, realizzato in ferro forgiato, bronzo e legno di periodo Gotico, databile alla seconda metà del XIV secolo.

Le tipiche raffigurazioni dell’iconografia sacra dell’Arte Gotica presenti nel “Trittico” quali il Cristo crocifisso, (guarnito di corona e perizonius in bronzo mediante ribattitura a caldo), di San Giovanni Evangelista e di Maria Vergine, sono realizzate completamente in ferro forgiato scolpito, inciso a scalpello e reso lucente mediante forbitura, così come laCroce, anch'essa incisa ed intagliata a motivo di Fleur de Lys (Giglio), terminante con l’immagine di un Asino od "Onàgro" la quale figura nel linguaggio arcaico, è già menzionata nel “Bestiario di Cambridge” del XIII secolo e ancor prima nell’archeotipo dei bestiari medievali “Phisiologus” nel quale gli venne attribuito carattere demonìaco, è atta a rappresentarlo.

Sulla base a crepidoma (alzata a più gradini) e identificata come il Calvario o Golgota, è stato ancorato il "trittico figurativo" il quale, appoggia su una lastra di bronzo battuta a martello e decorata a scalpello con motivi floreali che sua volta si unisce ad una base realizzata in legno di quercia; infine tre pinnacoli a forma di vasi o incensieri, ribattuti congiuntamente ai piedini di forma conica sottostanti, danno un senso di sospensione all'altarolo.

L’inconsueto metallo quale il ferro, principalmente qui utilizzato, svolge un ruolo di protagonista unitamente alla conoscenza e virtuosità espressa dal Maestro Fabbrile o “Faber Ferrarius Dominum” che utilizzando martello, scalpello, piccole semplici incudini e specifiche abilità manuali, rese questo metallo un capolavoro di arte sacra straordinario.

Le sculture in ferro, indubbiamente meno note e valorizzate, sono spesso particolarmente interessanti per la loro assoluta unicità: costituiscono rarissimi capolavori che meritano il loro posto in una wunderkammer antica o moderna.

Molto probabile la committenza monastica religiosa, eminenti personalità o alti ranghi nobiliari.

Il riferimento stilistico delle figure sacre è riscontrabile nella Cattedrale S. Pietro a Bologna: insieme del Gruppo del Crocifisso di epoca Ottoniana relegato in un Altare della Cripta (Cattedrale) Romanica.

Nell'altare principale, della Cattedrale S. Pietro a Bologna, medesime sculture lignee, risalenti al XIII secolo.

Eccellente lo stato conservativo originale, nessuna mancanza o restauro.


La straordinaria, o meglio procedura tecnica di lavorazione del ferro a freddo come nel caso dei personaggi presenti su questo altarolo, è la cosiddetta "prìse dans la masse" (scultura dal massello), tipica ed esclusiva della tradizione francese, la cui caratteristica è quella di ricavare l'oggetto da un unico blocco senza aggiunte o saldature mediante bollitura. Questo procedimento, che richiede una notevole perizia e competenza tecnica, viene in genere adottato per realizzare piccoli manufatti come chiavi, serrature, battenti da porta, ecc.

Dopo una sbozzatura iniziale a caldo, il blocco da lavorare viene stretto in morsa e modellato con il solo ausilio di scalpelli, seghetti, lime o pietre, bulini e ceselli. Una volta completata la definizione formale di un oggetto, è ancora possibile modificare il suo aspetto, giocando su effetti decorativi di superficie utilizzando la tecnica della brunitura a freddo.

Questa si eseguiva riscaldando l'oggetto il quale, raffreddandosi diventava scuro, quindi sfregando le sue superfici con un brunitoio, attrezzo in legno la cui punta era costituita da un pezzo di agata, la quale con la sola forza d'attrito permetteva di ottenere un effetto di brillantezza facendo ritardare inoltre l'insorgere della ruggine per un lungo periodo di tempo.

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