Mano sinistra da parata, Left-Handed Dagger o "Main Gauche" realizzata in acciaio Damasco forgiato, in ambito territoriale dell'Italia del Nord (Ducato di Milano o della Repubblica di Venezia) databile alla prima metà del XVI secolo.
Mentre tutta la produzione europea impiegava la tecnica tradizionale del ferro forgiato per la creazione delle sue armi da taglio, e per quanto questa daga manifesti caratteristiche e forme in uso in quell'epoca per siffatta tipologia di arma, questa Left-Handed Dagger è resa unica dall'attuazione di uno straordinario processo di lavorazione dell'acciaio, per mezzo del quale è stato creato ogni elemento che la compone, ovvero l'acciaio damasco forgiato.
Infatti, tutti gli elementi che compongono questa “Mano Sinistra” sono resi unici dalla diversificazione degli schemi preparatori dei "pacchetti" i quali hanno permesso al "Magister armorum" di ottenere nell'acciaio un disegno unico del "damasco" in funzione della proporzione di ogni elemento cui è composta. Per la lama, a due fili con duplice scanalatura, è stato adottato uno schema del damasco il quale favorisce visivamente l'estendersi di tutta la sua lunghezza.
Per l'elsa a bracci incurvati e del suo grande ponticello di parata, eseguita incredibilmente in un unico elemento, è stata utilizzata una schematizzazione più concentrata. Per l'impugnatura invece è stata preferita una composizione che richiama visivamente il "filo di ferro a treccine" utilizzato comunemente per il rivestimento dei manici in legno della maggior parte delle armi da taglio dell'epoca. Infine il pomo, con la tipica foggia "a testa di gatto" elegantemente modellato e riconducibile al nord Italia, è reso esclusivo dal movimento del damasco in funzione dei suoi profili opportunamente levigati.
Ogni "trama" pertanto è consona alla forma e movimento di ogni singola parte, fornendo all'osservatore un'immagine che la rende perfettamente proporzionata.
La tecnica di lavorazione dell'acciaio Damasco forgiato, diffusamente dimenticata in Europa dal V al XV secolo a fronte delle elevatissime difficoltà esecutive e attuabile solo dai più autorevoli e prestigiosi "Magister Armorum", fu riscoperta proprio durante il Rinascimento, periodo nel quale la tecnica di lavorazione del ferro raggiunse il suo apice più alto spinta anche dall'incessante richiesta da parte delle più sfarzose corti europee, le quali aspiravano a manufatti sempre più raffinati al fine di dotarsi di armi uniche e prestigiose.
A conferma della capacità tecnica di poter produrre l'acciaio damasco da parte dei "Magister armorum" attivi nel nord Italia, vi è una referenza che trova riscontro nel pugnale con lama in acciaio damasco realizzato nel XVI secolo, conservato presso il museo Hermitage di San Pietroburgo, ed acquistato a Milano dallo Zar Pietro il Grande tra il 1682 ed il 1721.
A fronte di ciò infatti, nonostante la tipica foggia Italiana evidenziata anche dall'influenza stilistica veneziana espressa nella forma del pomo, sono presenti su tutti gli elementi che la costituiscono, due punzoni distinti riferibili alla Corte di Francia ovvero una "Corona" ed un "Fleur de Lys".
Nella fattispecie il punzone a "corona a diadema" associato al "Fleur de Lys" è del tipo in uso sulle monete francesi emesse nel periodo congruo la datazione stabilita. Infatti, dopo i regni di (*)Luigi XII di Valois-Orléans (1498-1515) e suo successore (*)Francesco I (1515-1547), i quali furono anche Duchi di Milano, a partire dal Regno di Enrico II (1547) alla corona a diadema furono aggiunti gli archi mantenuti in essere sino al Regno di Napoleone III.
È opportuno anche considerare la presenza di un terzo "bollo" a forma di foglia posto appena al di sotto dei primi 2 e per il quale sussiste, rispetto agli altri, una distanza maggiore rispetto a quella che intercorre tra "Fleur de Lys" e la "Corona", ed inoltre sull'elsa è stato eseguito a se stante rispetto agli altri 2 i quali si trovano ai culmini della guardia. Ciò fa supporre pertanto che si tratti del punzone attribuibile al "Magister armorum", ovvero colui che la realizzò in qualità di "Magister armorum" o "maestro armaiolo" a servizio della Corte di Francia.
È noto storicamente che la Corte Reale di Francia si rivolse alle maestranze del nord Italia in molte occasioni per l'approvvigionamento di armi e armature prestigiose sino dal XV secolo: già nella primavera del 1466 Francesco Missaglia, considerato universalmente uno dei più grandi armorari europei, fu presentato a Re Luigi XI di Francia da Giovanni Pietro Panicharola, agente del duca di Milano a Parigi, per la commissione di un'armatura straordinaria. Oltre ciò va considerato che i "Magister armorum" lombardi erano così apprezzati in Francia a tal punto che, alla fine del XV secolo, se ne annoveravano li attivi ben 24. Oltre ciò il Ducato di Milano era considerato la più importante e prestigiosa fucina d'europa per la produzione di armi bianche tant'è che le maggiori corti reali europee, rivolgevano le proprie committenze alle migliori manifatture milanesi quali, Missaglia, Negroli, Modrone, Merate e molti altri ancora presenti sul territorio del Ducato.
Ad avvalorare la seconda tesi, la quale fa supporre la produzione di questa Left-Handed Dagger entro i territori sotto il controllo della Repubblica di Venezia, è la forma a "testa di gatto" conferita al pomo, la cui singolare foggia era in uso rappresentare su spade, daghe e pugnali dagli armaioli attivi proprio in quell'ambito territoriale tra l'altro proprio confinante con il Ducato di Milano. Non è quindi da escludere che la Corte di Francia possa aver commissionato questo capolavoro ad un "Magister armorum" attivo nella Repubblica di Venezia anche a fronte del fatto che tradizionalmente, i territori di Belluno, Feltre o Brescia, vantavano prestigiose e antiche tradizioni manifatturiere nella produzione di armi per le più importanti corti d'europa. Sono note come li prodotte, Daghe e Spade destinate a Dignitari Francesi: Gian Giacomo Trivulzio, primo marchese di Vigevano nominato Maresciallo di Francia il 29 Settembre 1499, annoverava tra le sue armi una splendida "spada da cavallo" Veneta finemente incisa da Ercole dei Fedeli.
Oltre ciò nella Repubblica di Venezia, per via delle rotte commerciali in essere ormai da secoli, non era inconsueto osservare emissari o mercanti saraceni dotati di "lame" realizzate in acciaio damasco: infatti, seppur il procedimento per l'ottenimento del damasco persiano definito di Wootz, impiegato per la realizzazione delle lame in uso su le scimitarre, yataghan, Shamshir, Talwar etc. etc. avesse principi tecnici realizzativi differenti, non si può escludere che tali manufatti influenzarono la realizzazione di questa mano sinistra al fine di ottenere un'arma prestigiosa ed esclusiva.
Lunghezza complessiva: 44 cm
Lunghezza: 30,5 cm
Larghezza dell'Elsa: 9,5 cm
Peso: 295 gr.
Luigi XI: Re di Francia dal 1461 al 1483
Carlo VIII: Re di Francia dal 1483 al 1498
(*) Luigi XII di Valois-Orléans: Re di Francia dal 1498 al 1515 - Duca di Milano dal 1499 al 1512
(*) Francesco I: Re di Francia dal 1515 al 1547 - Duca di Milano dal 1515 al 1521