Binocolo Carl Zeiss 18x60 Appartenuto ad Antonio De Curtis (Totò), anni 20

Binocolo Carl Zeiss 18x60 Appartenuto ad Antonio De Curtis (Totò), anni 20

Binocolo 18x60 prodotto dalla Carl Zeiss negli anni 20, appartenuto, ad uso personale, ad Antonio De Curtis in arte TOTÒ, il quale lo custodiva e utilizzava nel suo Yacht privato "ALCOR" e che lo stesso utilizzò nel film "L'Imperatore di Capri" nella scena del motoscafo "impazzito" prima dell'impatto con la spiaggia.
Il Binocolo è corredato di autentica (completa di foto autenticate e allegate alla dichiarazione) rilasciatami dal Sig. Federico Clemente, figlio di Eduardo Clemente (cugino di 1° grado di Totò, e suo segretario personale) in qualità di erede legittimo e custode di oggetti ed effetti personali appartenuti a Totò.
Originariamente questo binocolo, come ovviamente tutti i binocoli prodotti dalla Zeiss in quel periodo, era di colore Nero, successivamente alla produzione del film, come dichiarato dal Sig. Federico Clemente nella sua certificazione d'autentica, fu ridipinto di colore blu marino così come lo vediamo oggi.
Voglio esprimere, con questa mia pubblicazione, tutta la mia gratitudine e riconoscenza al Sig. Clemente Federico per avermi dato l'opportunità di entrare in possesso di un oggetto appartenuto personalmente al grande Totò, oltre che risultare essere uno dei binocoli più rari prodotti dalla Zeiss di questo modello.
Rivolgo inoltre sentito e affettuoso ringraziamento al Sig. Federico Clemente, il quale ha devoluto l'intera somma ottenuta, in beneficenza, confermando la mia ammirazione e stima per il gesto compiuto.
Sono entrato in contatto con il Sig. Clemente Federico, grazie ai due siti ufficiali su Totò:
www.antoniodecurtis.com
www.antoniodecurtis.org
Questo è il link relativo il binocolo: http://www.antoniodecurtis.org/news3.htm
Il binocolo si trova in una condizione di un passato di grande utilizzo. Tutti i meccanismi altresì funzionano normalmente.


Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (Napoli, 15 Febbraio 1898 – Roma, 15 Aprile 1967), è stato un attore, commediografo, comico, poeta, paroliere, sceneggiatore e filantropo italiano. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani.

Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente da Anna Clemente e Giuseppe De Curtis, nel 1933 fu adottato dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri.

Maschera nel solco della tradizione della commedia dell'arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini, in quasi cinquant'anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e raggiungendo, con numerosi suoi film, i record d'incasso. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l'ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi totale cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici a lui contemporanei, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi tra i comici italiani più popolari di sempre.


La Carl Zeiss prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 Novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia. Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857.
Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei. Grazie agli studi sul prisma di Porro, nel 1893 Abbe brevettò un binocolo a doppio prisma, che accentuava la percezione della profondità. La produzione in massa di binocoli Zeiss iniziò nel 1894, già agli inizi del Novecento ne furono realizzati più di 30.000, agli inizi della prima guerra mondiale la quota era salita a 500.000 e, alla fine della seconda guerra mondiale, furono prodotti ben 2.260.000 binocoli per il mercato civile e militare. Erano realizzati modelli a partire dal 4x11 mm al 12x40 mm, fino ad arrivare a veri giganti come l'80 mm e il 100 mm. Grazie agli studi condotti sulla percezione della luce in situazioni di scarsa luminosità, venne dimostrato che la dilatazione media della pupilla in un adulto è di circa 7 mm.
Per questo motivo fu introdotto nel 1910 il modello 7x50 mm, rimasto sul mercato fino al 1917 con poche modifiche sui materiali utilizzati. Nel 1926 in seguito alla crisi post bellica della prima guerra mondiale con il trattato di Versailles che mandò in fallimento molte e importanti aziende tedesche la Zeiss acquistò la "C.P. GOERZ" e fondò nel 1926 la Zeiss Ikon. Nel 1937 la Zeiss aveva contatti commerciali e stabilimenti sparsi in più di 29 nazioni nel mondo. Dal '33 la Zeiss acquistò interesse da parte del regime nazista, che bilanciò la produzione verso gli strumenti militari.
Produsse con successo binocoli con ottiche grandangolari per uso militare, sistemi ottici resistenti alla pressione dell'acqua per gli U-Boot, binocoli a periscopio per il puntamento dei carri armati. Inoltre macchine fotografiche Zeiss furono montate sulle V2 per operazioni di telerilevamento delle coste inglesi.
Il 1º Novembre 1935 la Zeiss, nella figura di Alexander Smakula, brevettò un procedimento per il trattamento dei vetri ottici dallo straordinario risultato in termini di trasmissione della luce. Rimasto segreto militare fino al 1939 fu adottato sui binocoli per ridurre le immagini fantasma e le riflessioni interne. Durante la seconda guerra mondiale, numerosi furono i bombardamenti contro le fabbriche Zeiss. Jena venne bombardata diverse volte dagli alleati a partire dal 1944. Stoccarda venne rasa al suolo, anche se la fabbrica della Contessa-Nettel subì pochi danni. Il bombardamento di Dresda, oltre a devastare la città, provocò danni notevoli anche alla sede della Zeiss Ikon.
Il 13 Aprile 1945 le forze militari americane entrarono a Jena, sorprendendosi di come i bombardamenti non avessero provocato danni importanti. Il planetario principale era in rovina, mentre le fabbriche rimasero operative.

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