Binocolo Prototipo Sperimentale Voigtländer & Sohn, circa 1897

Binocolo Prototipo Sperimentale Voigtländer & Sohn, circa 1897

Binocolo militare, prodotto dalla Voigtländer & Sohn nel 1897 circa, quale prototipo sperimentale. Verso la fine del XIX secolo infatti, grazie all'invenzione e alla diffusione nel mercato di varie tipologie di prismi, i quali fornivano nuove modalità di osservazione, molte aziende quali Goerz, Zeiss, Hensodt e Voigtländer, iniziarono a sperimentare la creazione di modelli con forme innovative le quali avevano come unico scopo l'ottenimento di esemplari unici e funzionali i quali andassero a sostituire gli ormai prossimi obsoleti modelli galileiani.

Questo percorso passò necessariamente attraverso la creazione di binocoli dai design insoliti ed innovativi per il tempo, i quali furono continuamente modificati. Tra questi, solamente pochissimi modelli videro l'immissione nel mercato in larga scala di produzione. Questo modello inoltre, rispetto alle varie tipologie di prisma più diffuse in quel periodo quale Porro I e II, Sprenger-Lehman, Abbe-Koenig, nasconde al suo interno un "prisma a riflessione" realizzato in un unico pezzo di cristallo sul quale è stato conformato un alloggio a 45° gradi che funge da corpo del binocolo. Ciò ne consegue che anche il prisma al suo interno, nonostante per l'epoca fosse regolato da principi basici di riflessione, fosse di per se un'ulteriore innovazione, oltre alla forma, di adozione esclusiva da parte della Voigtländer & Sohn. Gli oculari sono costituiti da un insolito "tripletto" con lenti da 13,5 mm concave e convesse le quali, unitamente alle lenti obiettive dal diametro di 33 mm, forniscono circa 2x/3x ingrandimenti. Inoltre, la distanza interpupillare è fissa e la messa a fuoco è regolata da un sistema a vite centrale che agisce sugli oculari per mezzo di un ponticello.

Inoltre, data la simmetria del binocolo, è possibile utilizzarlo senza tener conto di quale sia la parte superiore o inferiore.

Il binocolo non presenta alcun numero di serie e sotto la vite utile a fissare il meccanismo di messa a fuoco, vi è la scritta "Brunswiek Germany". A fronte di ciò pertanto è importante considerare che in tutti i binocoli conosciuti della "Voigtländer", la città associata e presente nel marchio, è "Braunschweig". Questo esemplare altresì riporta scritto "Brunswiek" in lingua basso-tedesca o basso-sassone, una lingua parlata nel nord della Germania ed estintasi a partire dai primi del 900.


La Voigtländer Braunschweig fu creata a Vienna nel 1756, l'azienda prese il nome dal suo fondatore, Johann Christoph Voigtländer e produsse inizialmente strumenti ottici, destinati in particolare a microscopi e ad altre apparecchiature scientifiche. Tra le prime realizzazioni gli obiettivi di tipo Petzval, e altri destinati a diventare famosi, come ad esempio il Collinear e l'Heliar.
Nel 1840 costruì la prima lente per macchine fotografiche, mentre nel 1841 venne messo a punto il primo dagherrotipo interamente in metallo. Produsse successivamente macchine a lastra, costruite in modo praticamente artigianale.
Nel 1849 la sede venne trasferita a Braunschweig, in Germania, dove poco dopo nacque la Voigtländer & Sohn.
Nel 1925 venne acquistata dalla Schering AG. In seguito la Voigtländer orientò la produzione verso apparecchi fotografici accessibili a tutti, e questo le consentì di rimanere fra i leader del mercato fin dopo la Seconda guerra mondiale.
Nel 1958 fu comprata dalla Carl Zeiss Foundation e nel 1972 venne rinominata "Zeiss Ikon Voigtländer".
Nel 1973 il marchio divenne di proprietà della Rollei fino alla crisi del 1982.
A questo punto il marchio fu comprato prima da "Plus foto", che dal 1980 commercializzò fotocamere Voigtländer prodotte dalla Ricoh e dalla Chinon e poi nel 1995 da "Ringfoto", ma questo rappresenta più che altro un lungo periodo di buio. Finalmente nel 1999 si ha la rinascita del marchio con l'acquisto da parte della giapponese Cosina.

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