Doppelfernrohr 10x80 - 20° EUG (Optische Prazisions-Werke - Warsaw) Kriegsmarine, circa 1944

Doppelfernrohr 10x80 - 20° EUG (Optische Prazisions-Werke - Warsaw) Kriegsmarine, circa 1944

Doppelfernrohr 10x80 - 20° prodotto dalla EUG (Optische Prazisions-Werke GmbH, Warsaw, Poland) nel 1944 circa, destinato alle batterie contro-navi installate sulle navi da guerra della Kriegsmarine.
Questo doppelfernrohr nacque dall'esigenza di poter disporre di un'ottica che permettesse l'individuazione di bersagli nemici in lontananza con estrema prontezza e precisione. Grazie ad un campo visivo di 122 metri ad una distanza di 1000 metri, ed ai 20 gradi d'inclinazione degli oculari (a differenza degli 80 gradi della precedente versione) si potè disporre di un binocolo che permise non solo elevate prestazioni in campo visivo, ma apportò all'operatore una posizione di osservazione comoda, destinata a prolungare i tempi di visione.
Il binocolo è dotato di un meccanismo per l'inserimento di due filtri (uno arancione ed uno grigio scuro) grazie ai quali è possibile ottenere una migliore visione di immagine, sia diurna che con con scarse condizioni di luce o foschia.
Questo modello nasce dalle pressanti esigenze militari tedesche di poter disporre un'ottica che potesse ottemperare compiti di avvistamento e rilevamento senza che da esso scaturissero problemi, dovuti alla qualità tecnica strutturale sino ad allora riscontrati sui primi esemplari, i quali compromisero la piena funzionalità dello stesso in condizioni d'uso bellico. Era fondamentale l'utilizzo a Bordo delle Navi di un Binocolo che avesse una perfetta tenuta stagna a prova di infiltrazioni e conseguenti gravi appannamenti delle ottiche.
Per le cause sopracitate, la Kriegsmarine decise di affidare il progetto, su licenza Zeiss, per la realizzazione del Doppelfernrohr 10x80 - 20° campo visivo 7° 122 metri a 1000 metri, ad altre tre aziende, al fine di ottimizzare al meglio la tenuta stagna: furono contattate appunto la "Optische Praezisions-Werke of Warsaw" (EUG) la "Voigtländer & Sohn A.-G Braunschweig" (ddx), e l'Italiana "Ducati" di Bologna (Italia) cui fu assegnato il codice "mlr".
Fu proprio grazie all'invenzione del sistema di pressurizzazione mediante due valvole per l'introduzione dell'aria compressa al suo interno, ideato dall'Italiana Ducati nel 1942, a far si che tutti i problemi sino allora riscontrati sulla prima produzione, finissero.
Particolari che contraddistinguono questo modello, rispetto agli esemplari conosciuti prodotti dalla Zeiss e Ducati, oltre che alcune differenze di progetto di fusione rilevate sul corpo binocolo, vi è il sistema di fissaggio del poggia fronte, il quale è costituito da una staffa affissa in apposito alloggio mediante quattro viti al corpo dello stesso, dove su di essa scorre la slitta del poggia fronte, che mediante una vite zigrinata rende più agile la regolazione distanziale e rimozione dello stesso. Sono presenti le due cartucce essiccatrici (trockenpatronen) le quali garantivano, insieme al sistema di pressurizzazione, la totale assenza di eventuali appannamenti. A conferma di tutto ciò Infatti in questo Doppelfernrohr, non risultano essere presenti le più piccole tracce di muffe.
È presente oltre la targhetta riportante le specifiche tecniche militari, la lettera "T", in lingua tedesca "Transparenzbelag", ad indicare che le lenti sono rivestite da un trattamento antiriflesso, il quale risulta perfettamente conservato integralmente su tutte le superfici, apportando un miglioramento pari all'80% sulla trasmissione di luce negli obiettivi, (rispetto a lenti non trattate) rendendo una visuale pressochè ineccepibile. Questo sistema fu sviluppato e brevettato il 1° Novembre 1935 da Aleksander Smakula, membro dello staff Zeiss di Jena dal 1934.
Nell'oculare sinistro un reticolo a croce con scala numerica da -50 a +50, sia in orizzontale che in verticale con divisione di 10°, era utilizzato dall'Artiglieria.
Le condizioni di conservazione sono eccellenti, la visione è perfettamente nitida e collimata e tutti i meccanismi funzionano perfettamente in modo corretto.


La Carl Zeiss prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 Novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia. Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857. Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei. Grazie agli studi sul prisma di Porro, nel 1893 Abbe brevettò un binocolo a doppio prisma, che accentuava la percezione della profondità.
La produzione in massa di binocoli Zeiss iniziò nel 1894, già agli inizi del Novecento ne furono realizzati più di 30.000, agli inizi della prima guerra mondiale la quota era salita a 500.000 e, alla fine della seconda guerra mondiale, furono prodotti ben 2.260.000 binocoli per il mercato civile e militare. Erano realizzati modelli a partire dal 4x11 mm al 12x40 mm, fino ad arrivare a veri giganti come l'80 mm e il 100 mm. Grazie agli studi condotti sulla percezione della luce in situazioni di scarsa luminosità, venne dimostrato che la dilatazione media della pupilla in un adulto è di circa 7 mm. Per questo motivo fu introdotto nel 1910 il modello 7x50 mm, rimasto sul mercato fino al 1917 con poche modifiche sui materiali utilizzati.
Nel 1926 in seguito alla crisi post bellica della prima guerra mondiale con il trattato di Versailles che mandò in fallimento molte e importanti aziende tedesche la Zeiss acquistò la "C.P. GOERZ" e fondò nel 1926 la Zeiss Ikon. Nel 1937 la Zeiss aveva contatti commerciali e stabilimenti sparsi in più di 29 nazioni nel mondo. Dal '33 la Zeiss acquistò interesse da parte del regime nazista, che bilanciò la produzione verso gli strumenti militari. Produsse con successo binocoli con ottiche grandangolari per uso militare, sistemi ottici resistenti alla pressione per gli U-Boot, binocoli a periscopio per il puntamento dei carri armati. Inoltre macchine fotografiche Zeiss furono montate sulle V2 per operazioni di telerilevamento delle coste inglesi.
Il 1º Novembre 1935 la Zeiss, nella figura di Alexander Smakula, brevettò un procedimento per il trattamento dei vetri ottici dallo straordinario risultato in termini di trasmissione della luce. Rimasto segreto militare fino al 1939 fu adottato sui binocoli per ridurre le immagini fantasma e le riflessioni interne. Durante la seconda guerra mondiale, numerosi furono i bombardamenti contro le fabbriche Zeiss.
Jena venne bombardata diverse volte dagli alleati a partire dal 1944. Stoccarda venne rasa al suolo, anche se la fabbrica della Contessa-Nettel subì pochi danni. Il bombardamento di Dresda, oltre a devastare la città, provocò danni notevoli anche alla sede della Zeiss Ikon.
Il 13 Aprile 1945 le forze militari americane entrarono a Jena, sorprendendosi di come i bombardamenti non avessero provocato danni importanti. Il planetario principale era in rovina, mentre le fabbriche rimasero operative.

Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito e terze parti utilizzano cookies o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità, come specificato nella informativa sui cookie.
Clicca su "Consenti tutti" per abilitare tutti i cookie, su "scegli" per selezionare le singole preferenze, su "nega" oppure l'icona di chiusura (x) per non consentire e proseguire la navigazione.