Binocolo Mod. Marine-Glas con sistema a revolver 5x e 10x, appartenuto all'Alférez (Sottotenente) José J. Cros., Ufficiale della Marina Militare Argentina.
Questo straordinario binocolo fu ideato e prodotto dalla Carl Zeiss Jena, dal 1896 al 1904 dotandolo di un inusuale e geniale meccanismo, provvisto di 2 torrette ruotanti con due oculari posti sopra ciascuna di esse, permette di magnificare l'immagine da 5x a 10x facendole semplicemente ruotare scegliendo l'ingrandimento desiderato (da qui la definizione revolver: ruotare-girare). Questa innovazione tecnologica fu sviluppata e realizzata con il supporto di un'altrettanta invenzione geniale, quale il prisma.
Nonostante le dimensioni contenute, il suo peso raggiunge i 1,300 Kg circa, dovuto sopratutto alla sua robusta struttura realizzata completamente in ottone.
La storia di questo eccezionale binocolo, ha radici lontane. Divenne celebre infatti grazie all'Ammiraglio Heihachiro Togo (東郷平八郎), Eroe Nazionale Giapponese, il quale lo impiegò quando, al comando della nave Ammiraglia Mikasa, durante la battaglia Russo-Giapponese avvenuta tra il 1904 ed il 1905, la flotta Giapponese distrusse tre quarti della flotta navale baltica Russa. Solo nel 1925, quando la nave fu ormeggiata nel porto della città di Yokosuka per essere destinata ad uso memoriale, si poté osservare fra gli oggetti personali dell'Ammiraglio Togo, questo straordinario binocolo, che in modo indelebile è legato alla sua immagine, tanto da essere rappresentato su dipinti d'epoca, nonchè nella famosissima statua in bronzo a lui dedicata collocata di fronte alla Nave Mikasa.
Informazioni Storiche Dettagliate su Questo Specifico Binocolo con numero di serie 257.
Grazie ai nomi e alle date incise riportate sulle piastre obiettive di questo binocolo, è stato possibile ricostruire la sua storia, le circostanze, il periodo esatto in cui fu acquistato, ma sopratutto conoscere il personaggio che lo acquistò.
Sul binocolo sono riportate infatti le seguenti iscrizioni:
"Alférez - José J. Cros." e "Berlin 18 VIII 1902".
L'Alférez (sottotenente) José J. Cross, giovane ufficiale della Marina Militare Argentina, si trovava in forza al personale di bordo della Fregata ARA "Presidente Sarmiento", quando il 6 Aprile 1902, la Nave salpò per effettuare una delle più grandi crociere Atlantiche che la videro approdare nei porti delle più grandi città Europee, quali: San Vicente - Cadiz - Lisbona - Ferrol - Bilbao - Brest - Portsmouth - Christiania (Oslo) - Copenaghen - Stoccolma - Kronstadt - San Pietroburgo - Kronstadt - Riga - Sttetin - Kiel - Wilhelmshaven - Amburgo - New Castle - Amsterdam - Anversa - Londra - Havre - Cherbourg - Plymouth - Dublino - Glasgow - Liverpool - Rio de Janeiro, per poi fare ritorno a Buenos Aires il 1° Febbraio 1903 dopo aver percorso 18486 miglia.
Come risulta dalle scritture riportate nel giornale di bordo, (conservato ed esposto sulla Presidente Sarmiento, ad oggi Nave Museo) in data 17 Agosto 1902, si legge che la Nave ormeggiò nel porto di Stettino (Polonia) e che venne concessa dal Comandante della Nave D. Félix Dufourg, una licenza di 48 ore, ad una delegazione di ufficiali (tra i quali l'Alférez José J. Cross), per recarsi in visita (come era nelle tradizioni militari) al Ministero degli Esteri e alla Kaiserliche Marine nella capitale tedesca Berlino, distante solamente 150 km. e conseguente visita alla città.
Fu certamente in questa occasione, che durante la visita alla città, (probabilmente guidata da qualche ufficiale tedesco) l'Alferez José J. Cross, volle regalarsi acquistando presso un rivenditore Zeiss questo binocolo, facendovi incidere sia il suo grado militare, il nome, il luogo e la data a ricordo di quella visita a Berlino.
Nel Gennaio del 1916 José J. Cross, già divenuto Capitano di Fregata, viene nominato Comandante se pur per pochi mesi dell'Incrociatore corazzato "25 De Majo". Nello stesso anno infatti, a partire dal 22 Novembre sino al 1° Aprile 1918, fu Comandante della ARA "Presidente Sarmiento", con la quale salpò nel Marzo del 1917 per effettuare una lunga crociera nelle Americhe Latine attraccando nei porti delle città di San Antonio - Madryn - Comodoro Rivadavia - Cabo Blanco - Orso Marino - Santa Cruz - Punta Loyola - Ushuaia - Lota - Talcahuano - Callao - Balboa - San Jose (Guatemala) - L'Unione (Salvador) - conoto (Nicaragua) - Punta Arenas (Costa Rica) - Panama - Colon (Panama) - Puerto Cortes (Honduras) - Veracruz (Messico) - New Orleans (Stati Uniti) - L'Avana (Cuba) - Cartagena (Colombia) - Il Guaira (Venezuela) - Port of Spain (Trinidad) - Rio de Janeiro - Santos - Montevideo per poi fare ritorno il 9 Febbraio 1918 nel porto di Buenos Aires dopo aver navigato per un totale di 21.831 miglia.
Il Capitano di Fregata José J. Cross, fu anche Comandante dell'Incrociatore corazzato "25 De Mayo" dal gennaio sino a Novembre del 1916, per poi passare al comando della "Sarmiento".
Oltreciò nel 1922 José J. Cross fu Comandante dell'Arsenale di Buenos Aires.
Nel 1923 diviene Comandante della Corazzata ARA " Moreno".
La nave ARA "Presidente Sarmiento", (settimo Presidente argentino) fu una "Fregata Mista" con Armamento velico a tre alberi più bompresso e la prima Nave Scuola di nuova concezione, costruita in Inghilterra, entrò in servizio nel 1898 ed assegnata all'Accademia Navale Argentina. Tra il 1899 ed il 1939 concluse ben 37 crociere di formazione annuali tra cui 6 circumnavigazioni del globo. Nei molti scali l'unità fu visitata da importanti personalità come il Kaiser Guglielmo II, lo Zar Nicola II di Russia e molti presidenti delle repubbliche dove la nave faceva scalo.
Fece parte della Rassegna Navale per l'incoronazione di Re Edoardo VII d'Inghilterra e dei festeggiamenti per l'incoronazione di Re Alfonso XIII di Spagna.
Fu presente a Genova, il 25 Luglio 1892, al varo dell'Incrociatore corazzato Ara General Belgrano, classe Garibaldi, costruito nei Cantieri Orlando di Livorno.
Fu presente all'apertura del Canale di Panama, all'inaugurazione della statua del General San Martín a Boulogne-Sur-Mer e della statua equestre del General Belgrano a Genova.
Partecipò a manovre ed alla Rassegna Navale del Centenario della Rivoluzione Argentina di Maggio, dove ha imbarcato la principessa Elisabetta di Borbone ed il Presidente della Repubblica.
Fu ancora partecipe nelle rassegne Navali del Mar del Plata dal 1902 al 1939.
Il 18 Aprile 1938 la nave salpò da Buenos Aires per la 37ª ed ultima crociera di istruzione degli Allievi dell'Accademia Navale, tornando a Buenos Aires nel novembre dello stesso anno.
Dal 1939 smise di compiere crociere estere. Pur continuando a far parte della Divisione della Scuola Navale, effettuò con i Cadetti di Marina solo brevi crociere di formazione della durata di due settimane. La nave fu disarmata nel 1938, ma continuò a navigare senza vele sui fiumi argentini fino al 1950, poi come nave scuola stazionaria fino al 1961, anno in cui fu definitivamente radiata dopo aver percorso in totale 1.100.000 miglia intorno al mondo.
A tutt'oggi è mantenuta nel suo aspetto originale del 1898 come nave museo galleggiante con ormeggio fisso a Puerto Madero, vicino al centro di Buenos Aires, ed è stata dichiarata con decreto del Governo n. 5589, Monumento Storico Nazionale.
La Carl Zeiss prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 Novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia. Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857. Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei. Grazie agli studi sul prisma di Porro, nel 1893 Abbe brevettò un binocolo a doppio prisma, che accentuava la percezione della profondità.
La produzione in massa di binocoli Zeiss iniziò nel 1894, già agli inizi del Novecento ne furono realizzati più di 30.000, agli inizi della prima guerra mondiale la quota era salita a 500.000 e, alla fine della seconda guerra mondiale, furono prodotti ben 2.260.000 binocoli per il mercato civile e militare. Furono realizzati modelli a partire dal 4x11 mm al 12x40 mm, fino ad arrivare a veri giganti come l'80 mm e il 100 mm. Grazie agli studi condotti sulla percezione della luce in situazioni di scarsa luminosità, venne dimostrato che la dilatazione media della pupilla in un adulto è di circa 7 mm.
Per questo motivo fu introdotto nel 1910 il modello 7x50 mm, rimasto sul mercato fino al 1917 con poche modifiche sui materiali utilizzati. Nel 1926 in seguito alla crisi post bellica della prima guerra mondiale con il trattato di Versailles che mandò in fallimento molte e importanti aziende tedesche La Zeiss acquistò la "C.P. GOERZ" e fondò nel 1926 la Zeiss Ikon. Nel 1937 la Zeiss aveva contatti commerciali e stabilimenti sparsi in più di 29 nazioni nel mondo.
Dal '33 la Zeiss acquistò interesse da parte del regime nazista, che bilanciò la produzione verso gli strumenti militari. Produsse con successo binocoli con ottiche grandangolari per uso militare, sistemi ottici resistenti alla pressione per gli U-Boot, binocoli a periscopio per il puntamento dei carri armati. Inoltre macchine fotografiche Zeiss furono montate sulle V2 per operazioni di telerilevamento delle coste inglesi.
Il 1º Novembre 1935 la Zeiss, nella figura di Alexander Smakula, brevettò un procedimento per il trattamento dei vetri ottici dallo straordinario risultato in termini di trasmissione della luce. Rimasto segreto militare fino al 1939 fu adottato sui binocoli per ridurre le immagini fantasma e le riflessioni interne. Durante la seconda guerra mondiale, numerosi furono i bombardamenti contro le fabbriche Zeiss. Jena venne bombardata diverse volte dagli Alleati a partire dal 1944. Stoccarda venne rasa al suolo, anche se la fabbrica della Contessa-Nettel subì pochi danni. Il bombardamento di Dresda, oltre a devastare la città, provocò danni notevoli anche alla sede della Zeiss Ikon. Il 13 Aprile 1945 le forze militari americane entrarono a Jena, sorprendendosi di come i bombardamenti non avessero provocato danni importanti. Il planetario principale era in rovina, mentre le fabbriche rimasero operative.