Fernrohrvorsatz Carl Zeiss 8x30b Dialyt (11.206), Terzo Tipo, 1969

Fernrohrvorsatz Carl Zeiss 8x30b Dialyt (11.206), Terzo Tipo, 1969

Fonte Zeiss IKON:
Il Carl Zeiss 8x30b Dialyt (con prismi a tetto), è un monoculare ad 8 ingrandimenti che costituisce l'ultima evoluzione di un modello che, a partire dal 1959, venne predisposto anche per l'applicazione diretta agli obiettivi normali di varie fotocamere Zeiss Ikon, dando vita ad un curioso abbinamento che generava un supertele da 400mm (418mm effettivi) con apertura fissa f/16 (effettiva: f/13,4) che permetteva ai clienti amatoriali di soddisfare le saltuarie esigenze di un superteleobiettivo senza investire cifre troppo elevate e senza portare in borsa ordigni con dimensioni e peso rilevanti; l'esercizio degli obiettivi in abbinamento ad aggiuntivi ottici che ne modificavano la lunghezza focale era ben radicato nel DNA Zeiss Ikon e consentiva alla diffusissima reflex Contaflex di approdare a focali grandangolari e tele nonostante l'obiettivo Tessar non fosse intercambiabile a causa dell'otturatore centrale e dei suoi meccanismi; per tutti gli anni '50 la Carl Zeiss profuse molte energie nel calcolo di numerosi aggiuntivi ottici dedicati al Tessar ma anche al Planar o al tripletto Pantar appaltato a terzi, sovente impiegando in prima persona lo stesso capo del Rechensbuero e tutta la sua esperienza e realizzando anche molti prototipi che non videro la produzione di serie, non tanto per questioni qualitative (le prove preliminari fornivano anzi prestazioni ottime) ma per ingombri, pesi e costi di produzione sovente inconciliabili con la macchina di destinazione, spesso di media gamma (celeberrimi i prototipi abortiti il cui schema ottico era così ingombrante che le lenti vennero tagliate in forma rettangolare, al limite della copertura necessaria, tentando di alleggerirli).
Questo retaggio caratteristico tornò a galla nel 1959, quando la prestigiosissima reflex Contarex stava faticosamente arrivando sul mercato ad affiancare la già affermata Contaflex, fotocamera più abbordabile e con meno pretese; alla Zeiss ebbero l'idea, forse eversiva per i loro standard assoluti ma sicuramente sbarazzina ed intelligente, di applicare ad un monoculare Zeiss 8x30 una filettatura di servizio all'altezza dell'oculare che permettesse di avvitarlo davanti all'obiettivo della fotocamera: provvedendo a garantire la corretta distanza fra la lente posteriore del monoculare e quella anteriore dell'obiettivo per soddisfare le quote della pupilla d'ingresso, si otteneva un complesso da circa 400mm di focale con pesi, ingombri e costi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di un ipotetico teleobiettivo di pari potenza (che comunque, nella gamma Carl Zeiss, non sarebbe arrivato che nel 1970).
Il concetto stesso di oggetto a destinazione amatoriale è insito nelle sue caratteristiche: infatti la versione "fotografica" venne dotata fin dall'origine di una montatura filettata da 27mm che corrisponde al passo filtri anteriore dell'obiettivo fisso delle reflex Contaflex, lasciando quindi intendere che la destinazione primaria di tale accessorio fosse questa gamma di apparecchi, sicuramente più popolari e destinati ad un pubblico meno smaliziato e sofisticato; questo però non impedì di realizzare fin da subito gli appositi raccordi destinati anche ai prestigiosissimi obiettivi Carl Zeiss della Contarex, cercando in tal modo di supplire alla iniziale essenzialità del suo corredo ottico, nel frattempo sviluppato in modo costante nel corso degli anni.

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