Inclinometro Elux Officine Panerai per Carro Armato Leopard, 1971

Inclinometro Elux Officine Panerai per Carro Armato Leopard, 1971

Inclinometro Modello Elux prodotto, dalle Officine Panerai nel 1971, per il Carro Armato Leopard in dotazione all'Esercito Italiano. Questo strumento, con capacità di misurazione da -30° a +30°, fu prodotto in soli 500 esemplari e il suo progetto fu depositato dalla Panerai nel 1968 (Brevetto Nr. 846567 / 26 Ottobre 1968).
Funziona mediante il sistema di illuminazione alimentato da pile a 1,5 Volt.


La Officine Panerai venne fondata nel 1860 a Firenze da Giovanni Panerai (1825-1897) che aprì sul Ponte delle Grazie una piccola attività di lavorazioni meccaniche di alta precisione e di orologeria. Negli anni seguenti, con la scomparsa di Giovanni Panerai, il nipote Guido (1873-1934) figlio di Leon Francesco primogenito di Giovanni, prese in mano le redini dell'azienda. Dopo diversi traslochi si trasferì nella sede "storica" per eccellenza in Piazza S. Giovanni di fronte al Battistero, nel palazzo Arcivescovile.
L'orologeria Svizzera diventa concessionaria delle più importanti marche svizzere di orologi, prima fra tutte Rolex con la quale si creò un rapporto esclusivo e privilegiato che aiutò a costruire i primi orologi Panerai. Guido Panerai era un uomo ricco di inventiva, frequentò l'accademia delle belle arti ed era anche un pittore di talento, costituì un'altra attività la "Guido Panerai Officina Meccanica".
Ebbe 2 figli: Maria e Giuseppe, con quest'ultimo nel 1925 aprì la Guido Panerai & Figlio con ragione sociale di commercio di utensili di precisione e forniture d'orologeria" Giuseppe era una persona geniale, un uomo appassionato del proprio lavoro, inventò e brevettò le più disparate cose, ma l'invenzione della "svolta" fu quella del Radiomir. Era un procedimento per rendere autoluminosi quadranti di strumenti, congegni di mira e reticoli per cannocchiali.
Il procedimento ottenuto impiegando una miscela di fosforo e materiale radioattivo in pasta, veniva introdotta in alveoli ricavati nel materiale costituente il quadrante dello strumento o il reticolo del cannocchiale, oppure in tubetti di materiale trasparente. Il Radiomir portò l'attenzione della Regia Marina verso questa azienda, celebri i traguardi autoluminosi dei MAS ed i sistemi di puntamento per cannoni. Negli anni seguenti le attività dell'azienda divennero totalmente condizionate dalle necessità della Regia Marina.
Nel 1936 il primo gruppo sommergibili della Regia Marina richiede alle Officine Panerai un orologio da polso in grado di affrontare le immersioni in mare e che offra visibilità in acque profonde e non limpide, nacque l'orologio Radiomir. Vennero approntati ovviamente dei prototipi, con quadrante con indici a barretta e punti con varie tipologie di quadrante incluso quadrante d'ispirazione Rolex california dial, ovvero la metà superiore con numeri romani e la metà inferiore con numeri arabi.
Poi, con il quadrante con cifre arabe ai punti cardinali e indici a barretta, in uno dei primi prototipi con quadrante composito in bachelite, fissato al fondo in ottone tramite 2 rivetti al centro del quadrante stesso.
Nel 1938 iniziarono le prime forniture alla Regia Marina. Il quadrante era a sandwich oppure detto anche modello Parigi (nome del suo inventore) cioè composto da due parti, la parte inferiore era uno "scatolino" che conteneva la miscela al radio (contenuta da un velo di plexi) e la parte superiore con i numeri e gli indici traforati. La cassa è in acciaio a forma di cuscino 47 mm, con anse saldate a filo, corona a vite con inciso la corona Rolex.
Il fondello a vite di forgia personalizzata con apertura tramite una chiave speciale sfaccettata di fornitura Rolex. All'interno del fondello i punzoni di Rolex, i numeri seriali e di referenza.
Il vetro è una specie di plexi, chiamato Perspex di circa 4 mm di spessore. Questi orologi sono al polso, durante la seconda guerra mondiale, dei Marinai dei mezzi d'assalto della Xª Flottiglia MAS e del Gruppo Gamma, sono parte dell'equipaggiamento individuale insieme a bussole e profondimetri, erano al polso di Luigi Durand de la Penne ed al suo secondo Emilio Bianchi, una delle 3 coppie di assaltatori della Xª MAS della Regia Marina che a bordo del Maiale (SLC Siluro a Lenta Corsa) nel Dicembre del 1941 sferrarono un attacco alla marina britannica nel munito porto di Alessandria d'Egitto affondando le 2 navi ammiraglie della flotta Inglese nel Mediterraneo.
Erano al polso della MOVM Luigi Ferraro mentre da solo nella primavera del 1943 affondava 4 navi al largo del porto di Alessandretta (Turchia). Erano al polso di Licio Visentini, altra Medaglia d'Oro della Xª MAS, mentre dal ventre della Nave Olterra usciva con il suo SLC all'attacco del porto di Gibilterra.
Sono stati assegnati anche a soldati di altre nazioni, i Kampfschwimmer tedeschi della Kriegsmarine, che si addestrarono dai Gamma della Xª Flottiglia MAS durante il periodo della RSI in Italia. Questi orologi erano privi di dicitura sul quadrante, anonimi, ma di sicura fabbricazione Panerai.
Tutti i cinturini montati sui Panerai erano in pelle fustellata e di lunghe dimensioni per essere indossati sopra la muta, con una fibbia ad ardiglione opportunamente dimensionata. Oltre agli orologi la Panerai fornisce altri oggetti da polso quali bussole e profondimetri con varie scale per diversi usi, questi oggetti avevano un diametro di circa 70 mm, ora sono molto ricercati dai collezionisti.
Durante il conflitto, le "officine meccaniche G.Panerai & figlio" intensificarono i progetti per la Regia Marina, alcuni commercializzati o meglio venduti alla Marina stessa ed altri rimasti allo stato di prototipo, questo è il caso del cronografo Mare Nostrum. Orologio realizzato in un paio di esemplari destinato agli Ufficiali della Marina, vedrà la commercializzazione solo in un futuro lontano.
Sempre durante il conflitto venne evoluto soprattutto il progetto Radiomir, l'esperienza e l'utilizzo prolungato in ambienti ostili evidenziarono dove intervenire per migliorare: per prima cosa le anse a filo vennero abbandonate in quanto tendevano a dissaldarsi, piegarsi ed anche a strapparsi.
A volte però l'uso prolungato della corona usurava la guarnizione di tenuta della stessa e non garantiva quell'impermeabilità necessaria all'orologio che si allagava, questo inconveniente venne risolto con un brevetto che oggi è il marchio di fabbrica dei Panerai, ossia il ponte proteggi corona: una mezzaluna in acciaio con una leva eccentrica che serra la corona sempre alla stessa posizione.
Brevetto semplice ma efficace, il suo disegno rende l'orologio inconfondibile (la tenuta stagna dell'orologio è di 20 atm pari a 200 m). Questo dispositivo verrà brevettato solo nella seconda metà degli anni cinquanta, ma il suo utilizzo era in opera già da oltre un decennio.
Nel dopoguerra la collaborazione tra la Panerai e la neonata Marina Militare Italiana continuò. Vennero richieste nuove forniture da affidare ai propri reparti speciali, oltre a orologi, bussole, profondimetri, torce e coltelli, tra cui il coltello Galeazzi costruito su specifiche del neonato Comsubin.
Tuttavia un elemento distintivo degli orologi Panerai non poteva più essere usato perché considerato nocivo, il Radiomir, venne così studiata una miscela a base di trizio che venne chiamata LUMINOR che sostituì anche la dicitura sui quadranti stessi.

Negli anni sessanta anche la Marina israeliana chiede forniture alla Panerai. Venne studiato per gli israeliani un prototipo a doppio ponte, dove il secondo ponte a mezzaluna serve a bloccare la ghiera girevole tramite una levetta. Tale progetto rimane solo sotto forma di prototipo. Il metodo di costruzione dell'Israeliano è simile a quello dell'Egiziano, 6 viti che dal fondello si stringono alla ghiera passando attraverso la carrure, il tutto logicamente con delle guarnizioni di tenuta tra i singoli elementi. Furono forniti, oltre agli orologi, bussole di diversi modelli.

Nel 1972 muore Giuseppe Panerai e la denominazione diventa Officine Panerai Srl, l'azienda che prima era conduzione familiare cambia ragione sociale e il suo neo direttore è un giovane ufficiale della Marina Militare Italiana, l'ing. Dino Zei (che gestirà l'azienda per alcuni decenni) proviene dal reparto del COMSUBIN ed ha lavorato a stretto contatto con Giuseppe e da lui ha imparato a condurre l'azienda e sarà proprio il volere di Giuseppe a portarlo alla guida delle Officine Panerai.
In questi primi anni settanta le forniture alla Marina Militare proseguono copiose e si studiano nuovi prodotti che rispondono positivamente alle esigenze di un reparto così particolare qual è il raggruppamento Teseo Tesei (nome che viene dal progettista del SLC e Ufficiale della Xª MAS morto in azione nel Luglio del '41 a Malta e medaglia d'oro alla memoria).
Qui lo studio della bussola da polso si evolve con una rosa dei venti su un quadrante troncoconico che permette la lettura anche se la bussola non è perfettamente in asse, gli indici e le lettere che indicano i 4 punti cardinali sono trattati al luminor. Il corpo è in alluminio e la calotta in plexi con una linea di fede, c'è anche una ghiera girevole con 2 indici luminescenti applicati.
A questa bussola ne segue un'altra con la calotta nera con solo una finestra aperta sulla rosa dei venti troncoconica (dalla quale è possibile leggere un settore pari a 45°), gli indici e le lettere che indicano i punti cardinali, trattati al trizio ma sono anche illuminati da un tubetto inserito sotto la calotta stessa, questa novità era ancora un nuovo brevetto di autoluminescenza chiamato TRASER, erano delle micro ampolle contenenti del gas di trizio. Per la realizzazione del TRASER i tecnici Panerai si ispirarono al loro primo famoso brevetto: il Radiomir, allora nelle ampolle c'era la miscela di radio, ora gas di trizio.
Le indicazioni della bussola sono sfasate di 180° per l'utilizzo a traguardo. Nella seconda serie di bussole, del periodo a cavallo degli anni settanta-ottanta, la ghiera girevole non viene più usata ma il principio di funzionamento cosiddetto "a traguardo" è lo stesso ed anzi questa bussola viene anche utilizzata su dispositivi quali trascinatori individuali. Anche i profondimetri avranno delle modifiche, dal sistema a "Bourdon" (nome derivante dal suo inventore) si passerà al sistema a membrana. In questi anni oltre agli oggetti da polso Panerai produce diversi modelli di torce per l'utilizzo subacqueo.

Nella seconda metà degli anni ottanta fu progettato un orologio per le grandi profondità, impermeabile a 1000 m, in titanio con movimento ETA automatico e indicazioni ore, minuti e secondi, il quadrante era trattato al trizio e presentava i classici numeri arabi al 3, 6, 9 e 12 ed oltre agli indici a barretta aveva anche la minuteria sull'esterno del quadrante, ed il marchio OP faceva la sua comparsa per la prima volta su un segnatempo della casa, mentre le lancette delle ore e dei minuti avevano i Traser al posto del classico trizio, questo orologio rimarrà solo allo stato di prototipo.

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