Cassetta chirurgica, Corpo Sanitario Militare Marittimo - Regia Marina - Carlo Jelardi - circa 1915

Cassetta chirurgica, Corpo Sanitario Militare Marittimo - Regia Marina - Carlo Jelardi - circa 1915

Cassetta chirurgica da Oftalmologo, in dotazione al Corpo Sanitario Militare Marittimo della Regia Marina, realizzata dalla premiata Fabbrica di Istrumenti ed apparecchi Chirurgici Enrico Bergamini - Bologna.
Sul fronte della stessa altresì, è presente un cartiglio il quale rivendica l'utilizzo del kit da parte del Tenente Medico Carlo Jelardi il quale, dopo ricerche approfondite risulta essersi arruolato nel Corpo Sanitario Militare Marittimo il 1° Dicembre 1912 dopo essersi laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con specializzazione oculistica, presso l'Università di Napoli.
È noto che Carlo Jelardi, a partire dalla prima guerra mondiale, durante il suo servizio attivo nella Regia Marina, svolse l'attività oftalmica nelle infermerie delle navi da guerra.
Inoltre, nei primi anni Trenta condusse importanti e pionieristici studi (editi in Germania, a Berlino nel 1931) sull'utilizzo in oculistica della ionoforesi, ossia la somministrazione di un farmaco nell'organismo attraverso l'epidermide, per via transcutanea, anche definita "iniezione senza ago".
All'interno della cassetta, ottimamente conservata, sono presenti 20 strumenti chirurgici.

Carlo Jelardi, nacque a Pago Veiano nel 1888, era figlio del cavalier Ferdinando e della marchesa Carlotta Polvere Cassitto di Ravello, nonché fratello maggiore di Arturo Jelardi, apparteneva a nobile famiglia di San Marco dei Cavoti, ma nacque in casa del nonno materno il senatore del Regno marchese Nicola Polvere e, compiuti gli studi a Benevento, si iscrisse all'università di Napoli laureandosi in Medicina e Chirurgia, specializzandosi poi in oculistica.
Entrato in Servizio Permanente Effettivo nella Regia Marina Militare Italiana dal 1º Dicembre 1912, fece parte del Corpo Sanitario Militare Marittimo partecipando alla prima guerra mondiale dove venne decorato con la Croce al Merito, successivamente fu insignito di varie altre onorificenze tra cui la medaglia di Guerra 1915-1918, la croce d'oro per i 25 anni di carriera e la medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia.
Nel 1930, con il grado di Maggiore, prestò servizio all'infermeria autonoma di Castellammare di Stabia, mentre con il grado di Tenente colonnello (1931) e poi Colonnello medico, venne iscritto nei ruoli della Regia Marina con la specializzazione in oculistica prestando servizio in infermerie e a bordo di navi da guerra.
Il 31 Maggio 1934 con decreto firmato da V. Emanuele, venne insignito a Roma dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, e l'anno seguente di quella di Ufficiale (Decreto Reale, San Rossore 27 Ottobre 1935).
Nel 1939 fu componente della 2ª Commissione Medica del Comitato Liquidazioni Pensioni di Guerra presso il Ministero delle Finanze, mentre negli anni a cavallo del secondo conflitto mondiale fu direttore dell'Ospedale Militare Marittimo di Pola, dell'Ospedale Principale della Marina Militare di Taranto e dell'ospedale annesso alla Direzione di Sanità di Napoli (Piedigrotta).
Al termine della guerra, raggiunse i più alti gradi di maggiore e tenente generale.
Si congedò per limiti di età, esercitando la professione di medico ed oculista (anche tenendo la condotta ad interim) a San Marco dei Cavoti, paese originario della sua famiglia paterna, dove visse e lavorò a lungo spesso prestando gratuitamente la propria opera a persone bisognose o a conoscenti, mosso da innata modestia e sentimento religioso tant'è che, dopo aver salvato l'occhio ad un giovane sammarchese, disse alla madre che intendeva pagargli l'onorario: "Non solo il Padre Eterno m'ha guidato per salvare la vista di tuo figlio, e tu vorresti pure che mi facessi pagare?"


BIBLIOGRAFIA:


  • Annuari della R. Marina Militare Italiana, annate varie.
  • Zentralblatt für die gesamte Ophthalmologie und ihre Grenzgebiete, Volume XXIV, Berlino 1931.
  • Nino Arena, Forze armate della Repubblica sociale italiana, Albertelli 1999
  • Giuseppe Moscati e la scuola medica sannita del Novecento, Benevento 2004.
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