Distintivo del 16° Battaglione CC.NN. "COMO", f.lli Lorioli Milano, 1941

Distintivo del 16° Battaglione CC.NN. "COMO", f.lli Lorioli Milano, 1941

Distintivo in metallo dorato e smalti policromi, fu realizzato dalla Ditta Lorioli di Milano nel 1941 a seguito di un ordine pervenuto dal Capo Manipolo Mario Noseda su carta intestata del Raggruppamento Galbiati.
L'ordine prevedeva la realizzazione di 300 pezzi a ciondolo e 500 pezzi a distintivo da distribuire alle Camicie Nere del 16° Battaglione CC.NN. "Como" in forza al Raggruppamento, come da desiderio del Comandante.
Il 5 Aprile 1941 il Seniore Ferdinando Vanini, comandante del Battaglione, inviò il denaro a lorioli con la raccomandazione di fare la consegna al più presto.
Ai primi di maggio i distintivi erano pronti ma Lorioli non sapeva come consegnarli perchè le spedizioni per l'Albania erano sospese. Dopo qualche tempo, su indicazione del Capo Manipolo Noseda, furono consegnati presso la sede del battaglione a Como.
Il distintivo e il ciondolo hanno la stessa forma rettangolare in metallo smaltato e dorato con la differenza che il distintivo è dotato di una spilla di sicurezza al rovescio mentre il ciondolo ha una maglia al centro della parte superiore che doveva ospitare una contromaglia con un lacciolo in pelle.
Il ciondolo poteva infatti essere indossato attaccato al bottone della tasca sinistra superiore della giubba. Il distintivo ha un disegno in tardo stile Decò con un aquila nera stilizzata le cui ali escono dal bordo superiore e appoggia su di un tronco di cono rovescio poggiante a sua volta, su una base che reca la dicitura "COMO".
Ai lati del tronco di cono "BTG:" e "CC:NN:". Ai lati dell'aquila le due cifre che compongono il numero "16" a smalto bianco.
Allo scoppio della guerra nella Campagna di Grecia, Galbiati era stato inviato come ufficiale Generale di collegamento con la 11ª Armata, ma il suo temperamento guerriero non sopportava di stare fermo senza poter contribuire in combattimento, quindi chiese a S.E. Mussolini di assumere il comando diretto di reparti di CC.NN.
Fu subito accontentato; con tutti i mezzi possibili, compresi i cacciatorpediniere ed i sottomarini, gli furono inviati in Albania tre battaglioni d'assalto di CC.NN., tra i migliori disponibili: il 23 Dicembre 1940 essi avevano terminato lo sbarco a Valona.
I battaglioni erano: il VIII Btg. CC.NN. Varese - C.te 1° Seniore Leopoldo Gagliardi, il XVI Btg. CC.NN. Como - C.te Sen. Ferdinando Vanini e il XXIX Btg. CC.NN. Arona - C.te 1° Sen. Ferruccio Bonapace (MOVM alla Memoria). Il Raggruppamento Galbiati si costituì ufficialmente in Valona il 24 Dicembre 1940.
Questo raggruppamento si coprì di gloria nella famosa Battaglia del 13 Febbraio scatenata dalla divisione greca “Creta” contro lo schieramento italiano all’altezza del paese di Marizai. Il generale Galbiati assunse, per ordine superiore, il comando di tutte le unità nazionali schierate su quel fronte.
La resistenza tenace ed all’arma bianca di pochi battaglioni di camicie nere e di fanti contro un intera divisione greca durò ininterrotta sino al giorno 23 ed impedì ai greci di sfondare le nostre linee. Dal 16 al 23 Aprile successivo il Raggruppamento si distinse nuovamente nell’occupazione di Valle Drino, affiancato alla 26ª Legione della Divisione Legnano che inquadrava i Btgg. CC.NN. VII e LIII.
Come per altri il valore dimostrato in Albania dal 16° Battaglione CC.NN. "Como" gli valse la trasformazione in Battaglione M.
Nel Novembre 1941 l’unità era in Croazia a Karlovac e Ogulin alle dipendenze della Celere poi della Lombardia. Era a Roma nella giornate del 25 Luglio, ma non tentò alcuna azione di forza.
Venne ricostituito per breve tempo sotto la RSI nella I legione M. Enzo Emilio Galbiati fu uno dei personaggi di spicco del regime fascista. Nato a Monza il 23 Maggio 1937, combattè nella prima guerra mondiale sul Carso e sul Piave. Lasciò l'esercito nel 1920 e, divenuto fascista, organizzò le squadre d'azione nella zona di Monza.
Fu al comando delle legioni MVSN di Monza, Rieti, Perugia, Varese e Torino divenendo nel 1933 comandante del Gruppo Legioni di Roma.
Dal 1935 al 1936 combattè nella campagna etiopica nella divisione Tevere, riportando la mutilazione di un braccio e meritando due medaglie al valor militare. Nel periodo precedente la seconda guerra mondiale fu luogotenente generale della MVSN. Nel Dicembre del 1940 fu inviato come ufficiale generale di collegamento per le Camicie Nere presso il comando dell'11ª Armata in Albania dove, organizzato un raggruppamento di camicie nere, si battè a Marizai e in Val Drino meritando una decorazione.
Il 25 Maggio 1941 fu nominato Capo di Stato maggiore della Milizia e lo rimase fino al 25 Luglio 1943. Partecipò alla riunione del Gran Consiglio del fascismo del 25 Luglio e votò contro l'ordine del giorno di Grandi. Galbiati fece successivamente una breve apparizione testimoniale al processo di Verona contro alcuni dei firmatari dell’ordine del giorno Grandi senza poi più apparire nelle cronache della Repubblica Sociale.
Uscito indenne dalle vicende del conflitto e da quelle dell’immediato dopoguerra, si ritirò sulla riviera ligure, a Bordighera, dove condusse una vita molto riservata sino alla morte, avvenuta a Solbiate, in provincia di Como, il 23 Maggio del 1982.

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