Giuseppe de Luppis, Capitano Nave Baron Gautsch, Nave Tevere, Nave Pilsna 1914, 1928, 1931

Giuseppe de Luppis, Capitano Nave Baron Gautsch, Nave Tevere, Nave Pilsna 1914, 1928, 1931

Targa in Argento incisa applicata su marmo nero, donata al Comandante della Nave Tevere Giuseppe de Luppis, dal Lloyd Triestino a ricordo del suo 100° tragitto effettuato con il Piroscafo "Tevere" sulla linea Trieste-Egitto nel 1928, realizzata da Mario Buccellati, uno dei più rinomati gioiellieri al mondo.
Giuseppe de Luppis, fu imbarcato come primo ufficiale sul Piroscafo passeggeri Baron Gautsch nel 1914, sul quale si trovò ad affrontare il grande naufragio di quella stessa nave, tanto da passare alla storia come il naufragio del Titanic dell'Adriatico, dove perirono oltre 200 persone.
Il de Luppis, dopo un lungo processo durato nove anni, fu assolto da ogni colpa addebitatagli inizialmente. Riabilitato pienamente, ebbe in seguito il comando della nave passeggeri "Tevere" (già Gablonz), dopo la prima guerra mondiale. Nel corso del 1920, il piroscafo, tornò in servizio regolare per conto del Lloyd Triestino sulla rotta Trieste-Venezia-Brindisi-Suez-Aden-Bombay e, su questa nave, il de Luppis raggiunse il conseguimento di questa targa ricordo per il 100° viaggio di comando su quel tragitto.
Inoltre, grazie ad una documentazione fotografica dell'Istituto Luce, si è potuto risalire al fatto che, nello stesso anno del conferimento della Targa, il de Luppis, ebbe il piacere di annoverare tra i suoi passeggeri, Edda Mussolini, con la quale, come testimoniano alcune foto, dialogano e giocano ad un curioso passatempo dell'epoca.
Successivamente, Giuseppe de Luppis, fu Comandante del piroscafo passeggeri Pilsna anch'esso di proprietà dei Lloyd Triestino che divenne un punto di riferimento per passeggeri che volevano intraprendere viaggi su grandi e lussuosi Piroscafi: i cosiddetti "Liners", i quali furono apprezzati da un tipo di clientela di rango, amanti del lusso, del confort, della raffinatezza e dei servizi della Società di Navigazione Triestina.
Altresì il Piroscafo Pilsna (con al Comando Giuseppe de Luppis), fu reso famoso per aver ospitato a bordo, nel 1931, il Mahatma Gandhi in viaggio da Brindisi verso Bombay, di ritorno dalla Conferenza della Tavola Rotonda di Londra, durante la quale fu tentato di discutere sul futuro della colonia inglese 8.
Inoltre, durante la breve sosta a Roma per un incontro non ufficiale con Benito Mussolini, il Mahatma Gandhi scelse i piroscafi del Lloyd per fare ritorno in India.
Questa notizia ebbe larga eco sulla stampa italiana. Nell'imminenza del suo arrivo, ad esempio, una trafiletto del giornale di Trieste «Il Piccolo» informò della decisione di Gandhi di viaggiare sul piroscafo Lloydiano «Pilsna», in partenza da Trieste il 12 Dicembre.
Secondo la testimonianza di Massimo Affatati allievo ufficiale triestino, il comandante del «Pilsna», Giuseppe de Luppis, a conoscenza della prenotazione del Mahatma per il solo passaggio di ponte per se stesso e di seconda classe per il suo seguito, offrì comunque a Gandhi un posto in cabina di prima classe; egli cortesemente rifiutò, preferendo viaggiare sul boccaporto di poppa in una tenda che aveva portato con se.
La sola comodità che Gandhi accettò fu quella di servirsi del bagno di prima classe, nei pressi del boccaporto dove scelse di alloggiare. Questa concessione provocò le rimostranze di alcuni passeggeri inglesi si lamentarono per lo «sconfinamento» entro i limiti della prima classe.
In quello stesso viaggio il «Pilsna» ospitò anche l'indù Vithalbai Patel, fratello del più celebre Sardan Patel allora ministro degli interni del governo indiano nel Congresso, il più vicino per idee al Mahatma Gandhi, e il professor Masani, un parsi insegnante di lingue orientali all'Elphinstone College di Bombay.
Tra i passeggeri l'Affatati rimase colpito dalla presenza sfarzosa dei principi Azzam Jhah e Muazzam Jhah, figli del Nizam di Hyderabad, uno fra i più potenti e ricchi sovrani dell'India, con le mogli della dinastia ottomana e tutto il seguito.
Una comitiva di circa trenta persone imbarcatasi a Venezia con un notevole numero di bagagli al seguito. Ignari della presenza a bordo di Gandhi, quando vennero a conoscenza del suo imbarco minacciarono addirittura di lasciare il «Pilsna», ostili com'erano verso il Mahatma, che vedevano come un pericolo per il loro potere autonomo in quanto capace di risvegliare la massa indù in antitesi al potere musulmano.
Affatati ricorda che solo l'abilità diplomatica del comandante Giuseppe de Luppis riuscì ad evitare la «fuga» della Corte di Hyderabad.


Piroscafo Baron Gautsch:
Il Baron Gautsch era un piroscafo appartenente al Lloyd Austriaco e seguiva la rotta tra Lussingrande e Trieste. Fu costruito in Scozia nel 1908 nel Cantiere: Gourlay Bros & Co. Ltd – Dundee, aveva una stazza: di 2069 tonnellate. Durante la prima guerra mondiale il piroscafo era stato requisito temporaneamente dalla Marina Militare austriaca per il trasporto delle truppe dalla Dalmazia a Trieste. Quel suo ultimo viaggio era il primo dopo che era tornato ad essere un piroscafo passeggeri e il comandante militare era stato sostituito da uno civile.
Alle ore 11.00 del 13 Agosto 1914, il Baron Gautsch salpava dal porto di Lussingrande, diretto verso Trieste, con molti passeggeri (da 280 a 350) che scampavano alla guerra, per cause mai ben accertate, entrò nel campo minato posto a difesa del porto di Pola e urtò una mina.
L’affondamento, descritto in libri e documenti vari, causò molte vittime, il cui numero non poté mai essere accertato con sicurezza in quanto a bordo c’erano molti militari che venivano trasferiti e viaggiavano senza regolare biglietto. Furono salvate 178 persone, di cui 41 membri dell’equipaggio, e recuperate circa una cinquantina di salme.
Pesanti accuse caddero sull'equipaggio, che si salvò quasi integralmente: molte scialuppe non erano state calate in mare a causa della loro cattiva manutenzione e i salvagente erano chiusi a chiave negli armadietti, poiché si voleva evitare che i passeggeri di terza classe li utilizzassero come cuscini durante il viaggio.
In definitiva l'equipaggio fu accusato di aver pensato a salvare la propria pelle invece di pensare ai passeggeri (moltissime donne e bambini). Gli ufficiali inquisiti furono poi tutti assolti e continuarono la loro carriera senza nessuna conseguenza.

Piroscafo Tevere:
La Nave Tevere (già Gablonz) è stata una nave ospedale della Regia Marina, già piroscafo misto italiano (in precedenza austroungarico).
Varata nel Maggio 1912 nei cantieri San Rocco di Muggia, la nave venne completata nel Febbraio 1913, entrando in servizio il mese successivo per il Lloyd Austriaco, con sede a Trieste.
Battezzata originariamente Gablonz, l'unità era in origine un piroscafo misto da 8289 (per altre fonti 8448) tonnellate di stazza lorda, della capienza di 210 passeggeri (180 in prima classe e 30 in seconda). Come il gemello Marienbad, il Gablonz venne assegnato alla linea di lusso verso l'India: nel Marzo 1913 lasciò Trieste per il viaggio inaugurale, durante il quale toccò Venezia, Brindisi, Suez ed Aden, giungendo infine a Bombay.
Dopo un solo anno di servizio, nel 1914, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, il Gablonz venne disarmato nel lago di Procliano, in Dalmazia (a nord di Sebenico), unitamente ad altri bastimenti del Lloyd Austriaco.
Con la conclusione del conflitto, nel Novembre 1918, la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico e l'annessione all'Italia della Venezia Giulia, il Lloyd Austriaco divenne Lloyd Triestino (dapprima, il 3 Gennaio 1919, come Società di Navigazione del Lloyd in Trieste, poi come Società anonima di Navigazione Lloyd Triestino): dopo aver provvisoriamente inalberato la bandiera interalleata, il Gablonz passò definitivamente all'Italia nel 1919 o 1920, venendo rinominato Tevere ed iscritto con matricola 481 al Compartimento marittimo di Napoli.
Nel corso del 1920 il piroscafo tornò in servizio regolare per conto del Lloyd Triestino, sulla rotta Trieste-Venezia-Brindisi-Suez-Aden-Bombay. Nel 1932 la nave venne trasferita alla rotta Trieste-Venezia-Brindisi-Pireo-Costantinopoli, passando per il canale di Corinto.

Piroscafo Pilsna:
Progettato e ordinato dal "Österreichischer LLoyd" ("Lloyd Austriaco" poi "Lloyd Triestino") e ordinato al Cantiere San Rocco di Muggia (Trieste) nel 1914. Fu impostato con il nome "Pilsna" con numero di costruzione 30.
Il 19-03-1914, varato il 05-05-1916, il 23-12-1916 trasferito a Trieste presso l'Arsenale del Lloyd per l'allestimento. Posto sostanzialmente in disarmo durante il I Conflitto Mondiale, fu completato e consegnato al Lloyd Triestino il 18-03-1919 quando entrò in servizio. La sua stazza era di 6.843, la lunghezza 131.90 m, larghezza 15,60 m, pescaggio 7.73 m, era spinto da 2 macchine alternative a triplice espansione, 2 eliche, 4600 Cavalli per Asse.
Da Luglio 1919 il "Pilsna" fu adibito alla linea Trieste, Venezia, Brindisi, Port Said, Aden, Colombo, Penang, Singapore, Shanghai, Kobe, Yokohama. Tra il 18/3/1919 e l'Aprile 1921 battè bandiera interalleata. Dopodichè fu posto sotto bandiera italiana. Nel Settembre del 1923 fu convertito per la combustione a nafta.
Famoso per aver ospitato a bordo celebrità dell'epoca, come il Mahatma Gandhi nel 1931, in viaggio da Brindisi verso Bombay, di ritorno dalla Conferenza della Tavola Rotonda di Londra, durante la quale fu tentato di discutere sul futuro della colonia inglese 8.
Da giugno 1932 fu posto sulla linea Italia-Istanbul. Nel 1934 furono modificate le sistemazioni per il servizio migratorio della Palestina e la capacità fu portata a 440 passeggeri nelle 3 classi.
Il 16/2/1935 fu ribattezzato "GALILEA" e con questo nome posto in servizio sulla linea migratoria fra Trieste e i porti della Palestina. Venne anche registrato come appartenente a "Lloyd Triestino Flotte Riunite - Trieste". Il 1/1/1937 fu registrato come appartenente alla neocostituita "Adriatica" S.A. di Navigazione - Venezia e rimase in servizio sulla linea della Palestina. Il 25/1/1940 venne disarmato a Trieste e il 10/4/1940 noleggiato al Lloyd Triestino per trasporti governativi.
Il 14/11/1940 dopo che l'Italia entrò in guerra, fu restituito all' Adriatica e poi, immediatamente dopo, requisito e adibito a trasporto truppe per l'Albania e l'Egitto. Il 28/3/1942 partì con truppe dal Pireo per Patrasso e Bari ma purtroppo non arrivò mai a destinazione. Infatti il 29/3/1942 affondò nel Canale di Antipaxos dopo essere stato silurato dal sommergibile britannico "Proteus". Perirono 1041 persone.

Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito e terze parti utilizzano cookies o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità, come specificato nella informativa sui cookie.
Clicca su "Consenti tutti" per abilitare tutti i cookie, su "scegli" per selezionare le singole preferenze, su "nega" oppure l'icona di chiusura (x) per non consentire e proseguire la navigazione.