R.S.I. Repubblica Sociale Italiana, Aquila Reppubblicana, F.lli Lorioli Milano, 1944

R.S.I. Repubblica Sociale Italiana, Aquila Reppubblicana, F.lli Lorioli Milano, 1944

Aquila Repubblicana in ferro, coniata a stampo e rifinita a bulino, realizzata dalla Ditta "Fratelli Lorioli Milano" nel 1944.
Scultura archetipo di Aquila Repubblicana in ferro, coniata a stampo, di forma bombata e successivamente rifinita a martello e bulino attraverso i quali vennero manualmente applicate rettifiche, migliorie, perfezionamenti e rifiniture dei suoi profili, delle zampe, delle ali e delle sue piume, conferendo all'immagine una adeguata ed appropriata tridimensionalità, probabilmente con l'intenzione di realizzare successivamente il conio per lo stampo nella sua forma definitiva.
Questa scultura, fu realizzata nel primo periodo della Repubblica Sociale Italiana, dallo Stabilimento Artistico F.M. Fratelli Lorioli di Milano. Come riportato sulle tre etichette, poste al retro di essa, si evidenziano le caratteristiche di produzione di questo unico manufatto, oltremodo punzonato "FLM", (Fratelli Lorioli Milano) sul ferro.
Infatti nella etichetta più grande intestata "Stabilimento Artistico F.M. Lorioli Fratelli" (a rilievo) si leggono i dati riguardanti il numero di modello, il soggetto, ed il numero del conio utilizzato per la sua realizzazione, nonchè un numero di referenza interna, anch'esso a rilievo, allo stabilimento ed alla data la quale, probabilmente, lo riconducono al mese di febbraio del 1944; inoltre, nelle altre due etichette, sono riportate le sue dimensioni, la matricola dell'incisore e l'attrezzo utilizzato per l'incisione della "rifinitura".
Si apprende che, questo esemplare, è l'archetipo di quella che probabilmente è stata (o sarebbe dovuta essere) una serie di Aquile Repubblicane le quali sono/sarebbero state appese in caserme, uffici etc etc., una staffa forata e saldata al retro, ne conferma questo utilizzo.
È cosa certa invece che questa scultura riporta le identiche caratteristiche del disegno dell'Aquila Repubblicana stampato al centro della bandiera tricolore, appartenuta alla Repubblica Sociale Italiana nel periodo 1944/1945, pertanto non si esclude il fatto che il disegno su di essa fosse stato scelto proprio da questo archetipo modello.

STABILIMENTO ARTISTICO F.LLI LORIOLI MILANO
"FLM". Queste tre lettere, in forma di sigla, hanno in pratica contraddistinto, fin quasi alla metà degli anni cinquanta, la produzione di medaglie dello stabilimento Lorioli, sorto nel 1919 dal lavoro comune di due fratelli: Filippo incisore in acciaio, e Michele, orafo. La prima officina ebbe sede a Milano, in via Anzani, ma l'espandersi rapido della produzione rese necessario nel 1924 il trasferimento dell'attività in una più adeguata struttura, in via Bronzetti 25, sempre in Milano. La seconda guerra mondiale porta ad un rallentamento dell’attività produttiva che viene ridotta nell’Agosto del ’43, quando lo stabilimento è gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il dopoguerra comporta una riorganizzazione dell’attività e la costruzione di una nuova e più ampia rete di vendita. Si tratta di un periodo particolarmente delicato per cause sia interne che esterne all’azienda: nel 1946 muore prematuramente Edgardo Lorioli poco dopo il cugino Gualtiero recede dal suo impegno nella società; cambiano i metodi e i concetti di lavorazione; muta la situazione di mercato. La guida viene assunta da Arturo Lorioli, che si avvale della collaborazione di Franco Savoia per il settore commerciale e di Giovanni Amati per quello amministrativo.
Nei primi anni cinquanta entrano a far parte della direzione aziendale Vittorio Lorioli, figlio di Edgardo, Filippo e Giampaolo, discendenti di Arturo. La Lorioli si trasforma da società di persone a società di capitali, consolida la propria posizione attraverso l’acquisizione di una sede a Roma, di agenzie nelle principali città italiane e di alcune rappresentanze all’estero. Essendo necessari l’ampliamento e la razionalizzazione dei reparti di produzione, nel 1959 inizia la costruzione del nuovo stabilimento di Cernusco sul Naviglio che viene inaugurato l’anno successivo. Alla scomparsa di Arturo Lorioli nel 1965, la terza generazione Lorioli è professionalmente e logisticamente in grado di proseguire l’attività familiare. Viene valorizzata la produzione delle lavorazioni tradizionali e si avviano settori specialistici, come quello dei multipli d’arte, intensificando la collaborazione con gli artisti ed i rapporti con il collezionismo. La Lorioli partecipa alle principali manifestazioni e rassegne nazionali e internazionali della medaglia. Indicativa è l’assegnazione nel 1983 del premio AIAM (Associazione Italiana della Medaglia), sodalizio che riunisce artisti, editori e cultori della medaglia. Nel 1990 i componenti della famiglia Lorioli cedono la società e la produzione dello stabilimento viene diversificata. Le lavorazioni del settore della medaglistica cessano nel 1994. Vittorio Lorioli rimane nel settore come consulente e come ricercatore dando un contributo importante agli studi della medaglia. Collabora tra l’altro, alla rivista specializzata “Cronaca Numismatica”. Nel 1996 ha incrementato il medagliere del Museo Storico di Bergamo con un migliaio di medaglie di interesse storico dal 1919 in poi. Nel 1995 ha depositato presso l'Accademia Carrara di Bergamo 150 medaglie realizzate dall'Azienda di famiglia che, unitamente alla concomitante donazione di Cesare Johnson, costruiscono il nucleo iniziale della Collezione di Medaglie Contemporanee della GAMEC. Nel 2005 arricchisce la donazione Lorioli con oltre cento modelli e bronzi d'autore.
Il patrimonio stampi Lorioli aveva raggiunto nel tempo una consistenza notevole: più di 40,000 stampi per medaglie ed oltre 20,000 per distintivi, targhe ed ogetti consimili, inoltre modelli, ferri da taglio e utensili vari ad essi relativi.
Questo materiale era conservato con cura, diviso per settori e numerato progressivamente; cessata la produzione, è ormai per la massima parte non più disponibile o rintracciabile.Lo stabilimento, rinomato sul mercato nazionale e internazionale, nel corso del tempo e fino agli inizi degli anni novanta, ha visto impegnati nella conduzione aziendale, dopo i fondatori, i loro figli ed i figli dei figli. Dal 1960 l'attività produttiva era stata trasferita in un nuovo complesso a Cernusco sul Naviglio, in periferia di Milano.

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