Mario de Monte nacque a Maiori, provincia di Salerno il 25 Febbraio 1899, fu il numero uno degli agenti segreti della Regia Marina dal 1939 al 1943 e diresse il sofisticato apparato delle intercettazioni segrete in qualità di Direttore del SIS, acronimo di "Servizio Informazioni Segreto" della Regia Marina. Successivamente l'armistizio fu nominato Direttore del SID, acronimo "Servizio Informazioni Difesa" della RSI dopo che Benito Mussolini lo costituiti a Salò, nell'Ottobre del 1943, con decreto n. 262 firmato il 17/10/1943.
Mario de Monte, fino all'età di diciotto anni, aveva avuto una vita semplice e spensierata, ma era però, uno studente brillante e applicatissimo e, terminato il liceo, entrò nella Accademia Navale di Livorno, uscendone con il grado di Guardiamarina. Aveva poco più di 20 anni quando prese parte, verso la fine della prima guerra mondiale, alla campagna in Adriatico come Comandante di Sommergibili.
In seguito, con la promozione a capitano di corvetta, assunse il comando dei cacciatorpedinieri “Pantera” e “Leone” distaccati in Africa Orientale.
La straordinaria storia di questo personaggio nelle vesti di agente segreto, iniziò quando verso la metà del mese di Agosto del 1939, di ritorno da Massaua, mentre sbarcava nel porto di Napoli per raggiungere Maiori e poter godere una meritata licenza di 30 giorni, fu bloccato in capitaneria da un ufficiale, che gli consegnò un ordine scritto in cui gli si intimava di presentarsi immediatamente presso il Ministero della Regia Marina, a Roma, per “comunicazioni speciali ed urgenti”.
Il giovane Capitano de Monte, si presentò all’incontro con i vertici che lo avevano convocato e dopo colloqui riservatissimi, numerosi test ed un breve tirocinio, furono valutate di prim’ordine le sue capacità intuitive emerse dal faccia a faccia con i superiori e sottolineate anche da uno stato di servizio di ufficiale emergente.
Fu così che ai primi di settembre, iniziò il suo nuovo incarico in una Sezione dell'Ufficio "3B" dell'ISMA, il Servizio Segreto Informazioni il quale era situato all'ultimo piano presso il Ministero della Regia Marina a Roma.
Il de Monte comprese subito quali erano i compiti del reparto informazioni:
- raccogliere il maggior numero di niotizie militari, politiche, economiche e biografiche da tutte le fonti possibili per ogni zona del mondo;
- Vagliare e valorizzare per scopi militari le notizie raccolte;
- Proteggere il segreto militare con ogni mezzo "sorvegliando" stabilimenti militari e personale, combattendo così il rischio di infiltrazioni e controspionaggio.
Questi tre gruppi di lavoro, all'arrivo del de Monte, erano così suddivisi:
- Raccolta notizie
- Valorizzazione
- Controspionaggio
A queste Sezioni venne dato un numero progressivo: le sezioni con numeri dispari dipendevano direttamente dal de Monte, furono quelle a cui erano affidati compiti più riservati, come attività all'estero, polizia militare, valorizzazione, personale, organizzazione interna, servizi tecnici, monografie generali e particolari, controlli etc. etc.
All'attenzione del de Monte vennero disposte due volte al giorno, rapporti di addetti navali, consoli, ufficiali in licenza all'estero, ufficiali di marina mercantile o connazionali residenti all'estero, nei quali erano riportate notizie militari, politiche, commerciali e talvolta fotografie di navi o tratti di coste o di interesse militare. Spesso dalla sezione spionaggio provenivano schizzi o appunti scritti frettolosamente da spie o da infiltrati in piccoli fogli di carta.
Il compito del de Monte, era trarre da queste notizie movimenti di navi da guerra, attività di eserciti, ritrovati tecnici etc.etc., elementi preziosi per lo Stato Maggiore della Marina e dell'Ufficio Tecnico Informazioni.
Da li a poco al de Monte, appurate le sue grandissime capacità, fu affidata la riorganizzazione del servizio informazioni. Le sezioni con il numero pari ovvero valorizzazione e diffusione delle notizie, vennero riunite in un unico ufficio, diversamente le "Sezioni" impari, vennero ampliate in "Ufficio" con due o più Sezioni Sottordini.
Dopo qualche settimana al de Monte fu assegnato un nuovo incarico e si trasferì dalla sezione pari del gruppo valorizzazione, alla sezione dispari "5" ovvero "intercettazione" e "decrittazione" da li a poco rinominata Ufficio delle "Intercettazioni Estere".
In questa circostanza, fu nominato (in concomitanza con la partenza del suo collega per una lunga missione nell'Egeo) Vice Capo dell' Ufficio 3-B dell’Isma, il Servizio Segreto Informazioni della Regia Marina. Questa Sezione era forse la più importante e articolata ed era formata da agenti scelti della polizia segreta di Stato, della polizia militare e dell’Arma dei carabinieri. L’Isma era stata divisa in “Fronte O” (Offesa, ovvero spionaggio) e in “Fronte D” (Difesa-controspionaggio).
Al “Fronte O” le informazioni pervenivano dai canali consueti, vale a dire rapporti degli addetti navali, degli agenti prezzolati o volontari e dalla consultazione giornaliera della stampa nemica o neutrale. Al contrario il “Fronte D” basava la sua attività sulle informazioni carpite direttamente agli inglesi grazie a un sistema di stazioni radio in ascolto permanente e in collegamento costante con la centrale di Roma.
Radio ricezioni, studi sulle frequenze, procedure di trasmissione e studio dei segnali di chiamata, erano i compiti della sezione "Informazioni Estere".
Il de Monte aveva il compito di seguire ininterrottamente il flusso dell'attività navale ed aerea del nemico nel Mediterraneo, avere sempre la posizione aggiornata delle varie unità e dei loro movimenti e studiare i codici navali, in particolare quelli tattici in modo di arrivare ad una rapida decifrazione e decodificazione dei messaggi nemici.
A fronte di ciò è da segnalare che, nell'Ottobre del 1942, si trovò a capo di una delle più importanti operazioni della Kriegsmarine nel mediterraneo ed a disporre ordini a Comandanti di U-Boot del calibro di Albrecht Brandi. Inoltre, tutti i messaggi segreti diretti a Londra venivano intercettati, decrittati dagli alti specialisti del “Settore 3-D” e, dopo essere stati valutati attentamente dal de Monte, passavano all’ammiraglio capo dell’Isma. La sezione doveva oltremodo curare la sicurezza dei codici italiani.
Gli Uffici destinati alle intercettazioni estere, all'interno dei locali del servizio informazioni erano separati dagli altri da una porta a vetri sempre chiusa e vigilata da un militare armato: era un segreto nel segreto, una riservatezza elevata al quadrato. Per poter accedere occorreva una particolare autorizzazione del capo reparto.
Il primo colpo grosso Mario De Monte lo mise a segno il 4 Luglio 1940, purtroppo l’efficace lavoro svolto dal suo ufficio non fu preso nella giusta considerazione dagli alti comandi e la battaglia di Punta Stilo, invece di registrare una vittoria eclatante per la nostra flotta, si risolse in un "nulla di fatto". Era accaduto che gli uomini di de Monte avevano intercettato un messaggio del Comando in Capo della Flotta Inglese del Mediterraneo, diretto a molti Comandi.
La decrittazione del messaggio rivelò che era destinato alla corazzata Warspite, al Comando Divisione Incrociatori e ad altri Comandi di Gruppi Navali. Il messaggio recitava così: dal Comando in Capo della Mediterranean Fleet al Comando Warspite - Comando Gruppo Incrociatori (.....) - (.....) - (.....) Stop ore (...) del 9 Luglio Forza "A" miglia... da Capo Spartivento stop Forza "B"... Stop... Il messaggio era un ordine di operazione diretto a quattro Gruppi di Navi e fra questi v'era la Divisione delle Navi da Battaglia e una Divisione di Incrociatori pesanti.
I quattro Gruppi alle ore 12 del giorno 9 Settembre, dovevano trovarsi scaglionati parallelamente alla costa della Sicilia, all'incirca sul Meridiano di Capo Spartivento. Fu intuito che questa operazione fosse tesa al bombardamento delle città costiere Catania Siracusa e forse Augusta.
Il giorno 5 Luglio lo Stato Maggiore della Marina dispose l'impiego di gran parte della Flotta Italiana, ricognizioni alla Regia Aeronautica e alle forze di bombardamento aereo, furono inviate informative sull'operazione tese ad evitare che, le Navi della Flotta Italiana fossero scambiate per nemiche.
Ordini ai Sommergibili perchè si trovassero in tempo nelle posizioni attraverso le quali le Divisioni Navali Inglesi sarebbero dovute passare. Ordine alla Basi di preparare rifornimenti e i servizi di assistenza. La mattina del giorno 9, grazie al de Monte, la Regia Marina era pronta a contrastare quello che probabilmente sarebbe stato uno degli attacchi più devastanti da parte della Marina Inglese.
Nelle concitate ore di attesa che dividevano l'arrivo della Flotta Navale Inglese, il de Monte riuscì ad intercettare un Telegramma urgentissimo di un aereo inglese, che trasmetteva al Comando in Capo della Mediterranen Fleet, il testo, in un linguaggio convenzionale, riportava: "Navi da Battaglia Incrociatori Cacciatorpediniere nemici in gran numero a 14 Miglia per 320 da voi. Stop. Ore 14 e 40.
Non solo il de Monte riuscì ad intercettare il messaggio ma comunicò alla Flotta Italiana l'esatta posizione in cui si trovava la Flotta Inglese, ovvero a 14 Miglia per 320. Ignaro di essere intercettato, il pilota inglese continuò a trasmettere ininterrottamente e puntualmente il de Monte riusciva a intercettare i suoi messaggi, tenendo così aggiornato lo Stato Maggiore. Grazie a queste intercettazioni, fù negato quello che sarebbe stato l'effetto "sorpresa" ed infatti le perdite subite dalla Marina Italiana furono insignificanti: dopo circa mezz'ora la battaglia di Punta Stilo cessò. Il de Monte fu al centro di quella che è la più grande battaglia della seconda guerra mondiale, in quanto mai più si trovarono a contatto così grandi forze navali.
Le grandi capacità di de Monte nello svolgere le sue mansioni, vennero nuovamente confermate con un altro risultato straordinario: questo fu ottenuto nella primavera del 1942 quando, felicemente andò a segno l’operazione “Pesca di Beneficenza”, affidata e gestita dal de Monte e dal capitano Eliseo Porta.
Essi organizzarono, pianificandola in gran segreto, una missione altamente rischiosa per la quale fu utilizzato un semplice peschereccio, il "Maria Rosa", appositamente attrezzato per questa operazione. Il peschereccio, con a bordo speciali attrezzature per l'immersione e personale composto da agenti segreti ed esperti palombari, salpò dal porticciuolo di Trapani alla volta di Capo Bon, sulle coste tunisine, dove a una profondità di 20 metri era adagiato il cacciatorpediniere britannico “Mohawk” silurato mesi prima dagli italiani.
Mentre alcuni tenevano d’occhio la costa sorvegliata dai francesi, altri prepararono il palombaro per l'immersione. Esso si immerse per ore nel tentativo di recuperare nel relitto i cifrari segreti e il libro dei segnali "Signal Book" e regolamento del servizio radiotelegrafico in uso nella Royal Navy, che il comandante del “Mohawk” non aveva fatto in tempo a distruggere. Se coronata da successo, la missione avrebbe reso più sicura la rotta dei rifornimenti italo-tedeschi agli eserciti combattenti in Africa. Fortunatamente la missione ebbe un successo oltremodo favorevole in quanto, la lettura di un documento segreto, permise anche di individuare un pericoloso agente inglese infiltrato nelle nostre basi.
Dopo l'8 Settembre 1943, giorno in cui fu firmato l'armistizio e la resa incondizionata dell'Italia agli alleati, il Servizio Segreto Informazioni, venne completamente disintegrato e furono in realtà i tedeschi, sulla base della collaborazione precedente l'8 Settembre, a gestire integralmente la Sezione "B" in collaborazione anche con gli italiani Mario de Monte e Giuseppe Donini che furono inviati a Berlino con l'evacuazione di Roma e inseriti nel SID della RSI. La Sezione "C" analisi e valutazione e la "E" controspionaggio a quella data distrussero tutti i documenti presenti in archivio. Continuò ad operare solo la Sezione "D", nucleo iniziale del SIS che operò in clandestinità dall'8 Settembre 1943 al 5 Giugno 1944.
Quando andò in pensione, Mario de Monte scrisse un libro, una parte "diario" e l'altra "romanzata" che suscitò molto interesse e invogliò il regista Francesco de Robertis, ex Capitano di Fregata, a realizzare, nel 1954, il film “Uomini ombra” con soggetto e sceneggiatura affidati allo stesso autore del libro. La spy-story cinematografica ruota attorno a un addetto della Marina Militare Italiana (un giovanissimo Giorgio Albertazzi) sedotto da un’avvenente straniera (Mara Lane) per conto del controspionaggio inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=_vaA32_0jQY
Libretto personale di Mario De Monte, lo 007 di Maiori (Salerno) che spiava le truppe inglesi.
Parte 1 - stato giuridico di servizio
MARIO DE MONTE nato il 25 Febbraio 1899 a Maiori provincia di Salerno, da Vincenzo de Monte e Ida Pages.
Promosso Tenente di Vascello con decorrenza 16 Dicembre 1921, in forza nello stesso anno al Comando Scuola Sommergibili di Pola e imbarcato nella Regia Nave Trinacria.
Promosso Capitano di Corvetta con anzianità di grado l'11 Aprile 1929.
Con il grado di Capitani di Corvetta, fu Comandante del Regio Sommergibile Vettor Pisani, dal 30 Settembre del 1932 al 1° Agosto 1933.
Promosso a Capitano di Fregata con anzianità di grado il 1° Luglio 1935.
Parte 2 - Destinazioni
Dal 1° Settembre 1931 al 18 Gennaio 1922, fu imbarcato sul Regio Sommergibile " F15".
Dal 20 Gennaio 1922 al 14 Aprile, sulla Regia Nave "Trinacria".
Dal 15 Aprile 1922 al 10 Giugno 1923 Regio Sommergibile "F15".
Dall'11 Giugno del 1923 al 31 Luglio 1923, Regio Sommergibile "F15".
Dal 1° Agosto del 1923 al 31 Ottobre 1923 Regio Sommergibile "F14".
Dal 1° Novembre 1923 al 5 Marzo del 1924, Regia Nave "Trinacria".
Dal 6 Marzo del 1924 al 31 Maggio del 1926, Regio Esploratore "Leone".
Dal 1° Giugno 1926 al 31 Ottobre 1927, Regio Sommergibile "Torricelli".
Dal 1° Novembre 1927 al 12 Gennaio 1928, Regio Sommergibile "F21".
Dal 12 Gennaio 1928 al 19 Gennaio 1929, Regio Sommergibile "H2".
Dal 20 Gennaio 1929 all'11 Aprile 1929 Regia Torpediniera "41 PN".
Dal 12 Aprile 1929 al 15 Ottobre 1929, Regio Sommergibile "F18".
A terra, presso Ufficio LSO, dal 16 Ottobre 1929 al 14 Ottobre 1931.
Dal 15 Dicembre 1931 al 28 Agosto 1933, Regio Sommergibile "Vettor Pisani".
Dal 29 Agosto 1933 al 31 Ottobre 1933, Regio Cacciatorpediniere "Confienza".
Dal 1° Novembre 1933 al 15 Giugno 1934, Regio Cacciatorpediniere "San Martino".
A terra, dal 16 Giugno 1934 al 5 Marzo 1936, presso Monistero della Marina, Direzione Generale Personale di Servizio Militare.
Dal 5 Marzo del 1936 al 18 Aprile 1937, Regio Incrociatore "Montecuccoli".
Dal 30 Marzo 1938 al 15 Gennaio 1939, Regio Esploratore "Pantera" (Mar Rosso) Africa Orientale Italiana (A.O.I.).
Dal 16 Gennaio 1939 all'11 Agosto del 1939, Regio Cacciatorpediniere "Leone" (Mar Rosso) Africa Orientale Italiana (A.O.I.).
Ultima destinazione nota registrata: Maristat - Reparto Informazioni - a partire dal 28 Agosto 1939.
Parte 3 - Notizie Biografiche e Varie
Cavaliere della Corona d'Italia per Regio decreto 27 Ottobre 1930 (Art.1-7.0.28-29 Ottobre 1930 A. E.F. 9).
Nominato Cavaliere dell'Ordine SS. Maurizio e Lazaro, con Regio decreto 3 Giugno 1938.
Autorizzato a fregiarsi del distintivo commemorativo per operazioni militari in servizi non isolati all'estero.
Commendatore della Corona d'Italia per benemerenze campagne di guerra 1942.
Dal 24 Luglio del 1942 nominato Capitano di Vascello.
I Servizi Segreti della RSI dal 1943 al 1945
Organizzazione dei servizi di informazione della Repubblica Sociale Italiana che Mussolini costituì nel 1943 a Salò sotto la protezione dell’alleato tedesco.
I Servizi segreti della RSI vennero costituiti a Roma nell'Ottobre del 1943, con decreto n.262 e firmato il 17/10/43.
I suoi compiti furono:
* azione diretta a favore della RSI;
* azione promiscua a favore anche delle Forze Armate Germaniche;
* azione esclusiva a beneficio delle Forze Armate Germaniche.
Gli organi preposti al servizio informativo della RSI furono i seguenti:
1) Ministero della Difesa;
2) SID, acronimo di Servizio Informazioni della Difesa, diretto dal Gen.div.Vittorio Foschini;
3) Ufficio Informazioni dell' ENR o Esercito Nazionale Repubblicano;
4) Ufficio Informazioni dell' ANR o Aeronautica Nazionale Repubblicana;
5) Ufficio Informazioni dell'MNR o Marina Nazionale Repubblicana;
6) Ufficio Politico Investigativo (UPI);
7) Servizio Informazioni della X^ Mas;
8) Servizio Informazioni della Polizia Repubblicana;
9) Servizio Politico Informazioni Repressione (SPIR);
10) Servizio Informazioni del PFR;
11) Servizi Informativi del Ministero degli interni;
12) Servizio Informativo della Guardia di Finanza del col. Luigi Finarda;
13) Servizi Segreti - Volpi Argentate - Fondata dal dr. De Santis e diretta dal Ten. Col. Tommaso David.
Qui di seguito l'organigramma del SID:
Capo del SID
SID/Esercito: diretto dal Ten. Col. Cosmacini e dal Magg. Walter Magagnalo
SID/Marina: diretto dal Cap.Vasc. Mario de Monte e dal Cap. Vasc. Baratta
SID/Aeronautica: diretto dal Col. Ferruccio Vosilla e dal Gen. Buggero Bonomi
Ufficio Affari Generali: diretto dal Gen. Figarolo e dal Col. Germanis
Reparto Amministrativo: Magg. Satta
Reparto TAV Tecnico
Reparto Zeta : censura II
Sezione Alfa : con il Reparto spionaggio e Reparto controspionaggio
Sezione Beta : crittografia
Sezione Sigma : politica
Sezione Delta : CS
Sezione Omega : censura
Sezione Kappa : collegamenti
Sezione Jota : intercettazione
Sezione sicurezza e protezione - posta da campo - autodrappello
Centri periferici
Ufficio di collegamento Germanico: Magg. Von Griesheim
Ufficio di collegamento Ministero Affari Esteri
Da sottolineare che Vittorio Foschini diventò, dopo la fine del conflitto, un funzionario segreto del PCI e della struttura paramilitare comunista.
Verso la fine del 1943 il SID veniva trasferito da Roma a Volta Mantovana.
Con circolare 1326/SM/Segreto venivano precisati le funzioni del SID:
Azione di Polizia Militare controspionaggio
Azione di controspionaggio vera e propria
Azione di anti-sabotaggio
Azione anti-banda
Azione contro la propaganda sovversiva e anti-nazionale nelle Forze Armate
Azione per la ricerca e la cattura dei prigionieri di guerra nemici evasi
Azione nella censura
I Centri CS del SID erano i seguenti: Torino, Milano, Padova, Genova, Bologna, Ancona, Firenze e Roma.
Inoltre il SID era fornito di un CREN o Centro Raccolta Elaborazione Notizie il quale curava l'emissione di un notiziario giornaliero in 46 copie.